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Netanyahu gela Blinken: “Nessun accordo che includa la fine della guerra”

2 maggio 2024 | 10:57
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Netanyahu gela Blinken: “Nessun accordo che includa la fine della guerra”

Fumata nera nell’incontro a Gerusalemme Anzi, Netanyahu ha chiarito che “l’operazione militare a Rafah non dipende da nulla: avverrà”

Gerusalemme, 2 maggio 2024 – Gli Usa sono “determinati” a far raggiungere alle parti, nelle trattative al Cairo, un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani. Il segretario di stato Usa Antony Blinken lo ha ribadito incontrando, in un lungo faccia a faccia a Gerusalemme, il premier Benyamin Netanyahu, ma ha anche incalzato Hamas a non essere un “ostacolo” all’intesa.

Ed ha sottolineato che gli Stati Uniti non si fermeranno finchè “tutti gli ostaggi non saranno tornati a casa”. Il punto di dissenso tra Israele e la fazione islamica resta sempre lo stesso: Hamas vuole l’impegno che dopo la prima fase dell’accordo – tre settimane e passa di tregua per 22 o 33 ostaggi contro un numero imprecisato di palestinesi ora in carcere – ci sia un cessate il fuoco permanente e che l’Idf si ritiri da tutta Gaza. Ma Netanyahu ha confermato a Blinken che Israele non accetterà un accordo con Hamas che includa la fine della guerra ed è meglio che la fazione islamica abbassi le sue richieste, pena lo stop ad un’intesa.

"Nessun accordo che includa la fine della guerra": Netanyahu gela Blinken

Blinken con il presidente israeliano Isaac Herzog (Foto: X @SecBlinken)

Netanyahu: “L’operazione a Rafah non dipende da nulla: avverrà”

Anzi, ha chiarito al segretario di Stato Usa che l’operazione militare a Rafah “non dipende da nulla” e che “avverrà” comunque (leggi qui). Israele, ha aggiunto il primo ministro, è “interessato” ad un accordo ma vuole anche rovesciare Hamas. Sul fronte umanitario Blinken – mentre Israele ha riaperto il valico di Erez con il nord della Striscia distrutto da Hamas nell’attacco del 7 ottobre – ha definito “imperativo l’aumento degli aiuti ai civili in tutta Gaza” e ha visitato il valico di Kerem Shalom assieme al ministro della Difesa israeliano Gallant.

“Genocidio”: la Turchia pronta a denunciare Israele

Intanto – mentre nel mondo aumentano le manifestazioni nelle università contro Israele – la Turchia ha annunciato di voler affiancare il Sudafrica nella denuncia all’Aja dello stato ebraico per “genocidio“. “Come Turchia – ha detto il ministro degli Esteri di Ankara Hakan Fidan – abbiamo deciso di prendere parte nel caso (per genocidio) presentato dal Sudafrica contro Israele alla Corte di Giustizia internazionale”. (Foto: X @SecBlinken, Fonte: Ansa)

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