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Giornata mondiale della libertà di stampa: tra diritto all’informazione e controllo dei Social Media

3 maggio 2024 | 07:00
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Giornata mondiale della libertà di stampa: tra diritto all’informazione e controllo dei Social Media
Giornata mondiale della libertà di stampa: tra diritto all’informazione e controllo dei Social Media
Giornata mondiale della libertà di stampa: tra diritto all’informazione e controllo dei Social Media

Mentre il mondo celebra il 3 maggio la Giornata della Libertà di Stampa, evidenziando l’importanza dell’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, si apre il dibattito sulla censura praticata dai social media

Il 3 maggio si celebra in tutto il mondo la Giornata della Libertà di Stampa, istituita nel 1993 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Questa giornata non è solo un momento per ricordare il valore fondamentale della libertà di parola, come sancito dall’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ma anche per celebrare la Dichiarazione di Windhoek, un manifesto per la stampa libera e il pluralismo dell’informazione, redatto da giornalisti africani nel 1991 a Windhoek, Namibia.

“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni ed idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo di frontiere.” (Art. 19, Dichiarazione Universale Diritti dell’Uomo).

L’Italia sancisce il diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero scrivendolo a chiare note nell’articolo 21 della Costituzione.

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure” (art. 21, Costituzione italiana)

In un’epoca dominata dalla digitalizzazione, il diritto alla libera espressione e alla diffusione di informazioni attraverso i social media si scontra spesso con nuove forme di censura. Un esempio lampante è stato denunciato proprio da ilfaroonline.it, che ha evidenziato ripetuti casi di censura da parte di Facebook. Articoli su eventi significativi, come l’attentato dell’11 settembre, sono stati bloccati con la motivazione che “istigavano al suicidio”, una classificazione chiaramente inadeguata e discutibile.

L’assurdo della censura algoritmica

Il quotidiano, che per sua natura copre tematiche di rilevanza sociale come abusi, violenze e povertà, si è trovato più volte penalizzato da decisioni arbitrarie degli algoritmi di Facebook, che hanno etichettato erroneamente il loro giornalismo come “istigazione alla violenza” o “contenuti ingannevoli”. Queste esperienze sollevano interrogativi seri sul ruolo dei giganti dei social media nel modellare il discorso pubblico e nell’offrire una piattaforma equa per la libertà di stampa.

Nell’ultimo episodio, durante una conferenza stampa per le elezioni europee, una risposta del sindaco di Roma è stata etichettata come “contenuto ingannevole”. Tale episodio sottolinea la pericolosità di un controllo informativo privo di contraddittorio, dove le verifiche e le segnalazioni spesso non funzionano o sono predeterminate.

In risposta a questi continui soprusi, ilfaroonline.it ha scelto di denunciare pubblicamente l’inadeguatezza degli algoritmi di Facebook e di richiamare l’attenzione sulla necessità di un’informazione giusta e non filtrata da logiche aziendali. La battaglia per un’informazione libera e accurata continua, sia sulle pagine dei giornali che sui nuovi media, richiamando la necessità di tutelare i diritti fondamentali anche nell’era digitale.

La Giornata della Libertà di Stampa rimane un momento cruciale per riflettere su questi temi e per rafforzare il sostegno internazionale verso una stampa libera e indipendente. Mentre celebriamo le pietre miliari come la Dichiarazione di Windhoek, non dobbiamo dimenticare le sfide che ancora persistono nel garantire che ogni voce possa essere ascoltata senza timore di censura o repressione.

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