Lungomare di Ostia, piantine bruciate dalle mareggiate. E’ la seconda volta
Non hanno resistito neanche questa volta le piantine messe a dimora dal Comune di Roma sul lungomare. Progetto da 250mila euro di spesa
Ostia – E due. Le piantine messe a dimora su lungomare Duca degli Abruzzi meno di un mese fa, sono morte. Per la seconda volta non hanno resistito alle mareggiate, al freddo e all’incuria.
Nessuno le ha annaffiate né protette dall’aerosol inquinato di saponi le piantine di essenze della macchia mediterranea che i giardinieri del Comune di Roma e del X Municipio hanno messo a dimora subito dopo la Befana sul lungomare, all’altezza di piazza Gasparri. Quasi tutti gli arbusti di rosmarino, artemisia, mirto, corbezzolo, lavanda, rosmarino sono anneriti e ormai irrecuperabili. Qualche sfumatura di giallo è ancora presente in pochissime delle settanta piantine sistemate meno di un mese fa nell’aiuola che vi mostriamo in video.
Era già successo alla fine dell’anno scorso, dopo che il 25 ottobre si erano scomodati in persona la sindaca Virginia Raggi, l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari ed il presidente della commissione comunale Daniele Diaco a presentare il progetto di riqualificazione verde del lungomare. Era successo in piena campagna elettorale per il rinnovo del consiglio municipale, battaglia vinta dalla presidente Giuliana Di Pillo del M5S e qualcuno obiettò che quel piano, definito sperimentale e dotato di un budget di 250mila euro, puzzava di propaganda.
Il 17 gennaio scorso, poco dopo la messa a dimora delle nuove piantine, le essenze erano nelle condizioni mostrate nel video che segue.
E così a fine dicembre le piantine erano morte e nessun’altra iniziativa collegata al presunto piano era ancora decollata: non si è fatta la bonifica degli arbusti presenti sulla lunga aiuola ad “onda” ormai sommersi dalla sabbia trasportata sul marciapiedi dalle mareggiate, si si sono sistemate le sedute in travertino presenti, non è avvenuto il riposizionamento delle vele sui gruppi di pali in acciaio presenti sul lungomare, non sono state posizionate come annunciato le nuove panchine a forma di cubo o parallelepipedo in travertino. E si aspettano anche i promessi cestoni gettarifiuti in alluminio resistenti al vento e al ribaltamento.