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Cronaca Locale
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A Lido Nord il Pantheon della Sinistra con il placet del M5S

15 luglio 2019 | 07:15
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A Lido Nord il Pantheon della Sinistra con il placet del M5S

Due murales adornano la facciata della stazione Lido Nord: fondi pubblici su spazio pubblico per celebrare non si sa bene chi e cosa

Ostia – La sinistra ha il suo Pantheon sulla facciata della stazione Lido Nord. Ventuno volti, tra i quali anche quello di un cane,disegnati per celebrare non si sa bene chi e cosa. Sicuramente con scelte opinabili e omissioni rispetto a chi ha reso città un quartiere che fino a 112 anni fa non esisteva. Nel pomeriggio la replica del M5S.

E’ un’iniziativa finanziata dal Ministero per l’Istruzione e l’Università quella che si sta portando avanti in questi giorni sui muri della stazione di via Capo dell’Argentiera. Lo street artist Lucamaleonte sta disegnando i volti di “una Ostia che resiste“, come segnalano gli organizzatori del collettivo a.Dna che già ha operato con murales interessanti sul tetto del Teatro del Lido e in edifici privati di via Capo Spartivento.

In realtà ad un primo sguardo i pochi personaggi attuali e del passato che si riconoscono sembrano piuttosto legati a simboli e politiche di sinistra. E allora viene da chiedere con quale criterio si è deciso di rendere immortali (o comunque famosi) i 21 soggetti raffigurati. Se fosse stato il criterio dell’appartenenza politica ci saremmo aspettati di vedere raffigurato, per esempio, il compianto senatore Vittorio Parola, già presidente di circoscrizione a cui, per esempio, si deve la nascita del Parco urbano di Castelfusano. Oppure il socialista Duilio Lodovichetti, indimenticato pediatra che ha cresciuto numerose generazioni di lidensi (spesso anche gratuitamente) e al quale si deve la raccolta di firme determinante per ottenere l’ospedale di Ostia.

Se, invece, il principio animatore fosse stato quello di una non meglio definita “resistenza” (a chi e a cosa se sono inseriti politici omologhi ai loro referenti romani?) sarebbe stato, per esempio, utile ricordare Marco Pannella che nei 100 giorni da presidente della nostra Circoscrizione ha sconfitto con l’Esercito l’abusivismo edilizio. Oppure Paolo Orlando che, da assessore comunale prima e da senatore del Regno poi, ha creato dal nulla Ostia e i servizi connessi (Piano regolatore e ferrovia Roma-Lido inclusi). Aldo Milesi, c’è da aggiungere, con il Premio Roma di letteratura non è stato forse un tenace resistente alla non cultura?

La parte di opera ancora da completare

La parte di opera ancora da completare

Insomma cosa c’è dietro questa discutibile scelta, peraltro patrocinata dal X Municipio e quindi dal M5S? Abbiamo chiesto a Paula Felipe De Jesus, urbanista e profonda conoscitrice delle vicende della Sinistra locale, di commentare il fatto ed ecco il suo intervento.

IL PARERE DELL’URBANISTA

Una provocazione dietro ai manifesti di Casapound”, così uno dei ragazzi coinvolti nel progetto del Decimo Libero, in cui rientra anche il murale sul cavalcavia della stazione Lido-Nord ad Ostia, storica bacheca del movimento di estrema destra, che sarà terminato martedì prossimo. Sarà comunicato ad opera ultimata l’iter e il concept, un fatto anomalo visto che si tratta di un progetto finanziato con 50 mila euro dal Ministero MIUR (“Giovani Cittadini Solidali del Municipio X di Roma per la Legalità”) e patrocinato dal Municipio X a guida grillina. “Il senso dell’opera”, secondo quel poco che si è saputo da Mirko Pierri del collettivo a.DNA, “è di esprimere una contro-informazione mostrando a tutti la Ostia che resiste”. L’ultima tappa di un percorso di attività durato 2 mesi con lo scopo di promuovere e sostenere associazioni quali Libera, Croce Rossa Italiana, Eccomi, Comici Camici, Protezione Civile, ANT, Mare Libero, Curtis Dragonis, Befree, Comitato Disabilità Municipio, Comunità di Sant’Egidio, Centro x la vita, Ciao ONLUS, Anucss, Peter Pan, Homo Ridens. Dunque, “la memoria come strumento di resistenza e di lotta alle ingiustizie sociali e alla criminalità organizzata”. Le polemiche però non si sono fatte attendere, soprattutto per quanto riguarda la poca trasparenza anche nelle modalità di coinvolgimento dei cittadini e su chi abbia deciso i personaggi da raffigurare. I volti, non tutti riconoscibili, non presenterebbero coerenza con quanto dichiarato dal collettivo. Si va da politici di sinistra a giornalisti della stampa mainstream. Da personaggi storici come Andrea Costa, primo parlamentare socialista della storia d’Italia e uno dei promotori della bonifica di Ostia di fine Ottocento da parte dei Ravennati, a Gianni Sepe, fondatore e poi direttore del Giornale di Ostia di Mauro Balini, l’ex patron del Porto arrestato nel 2015 per bancarotta fraudolenta e considerato dagli investigatori, un imprenditore “contiguo ad ambienti malavitosi operanti sul Litorale di Ostia e in costante collegamento con personaggi di notevole spessore criminale”. Da Roberto Ribeca, ex Presidente di circoscrizione e punto di riferimento per tutta la classe dirigente dal PCI al PD, al cane di Diego Gianella attivista nel sociale e candidato consigliere alle ultime elezioni della lista Laboratorio Civico X del parroco Don Franco De Donno che si è vista archiviata la denuncia per aggressione da parte di Casapound. Da Mariam Moustafa, la 18enne italo-egiziana cresciuta a Ostia e morta per un malore a Nottingham a seguito di una aggressione di stampo razzista, a Manuel Bortuzzo colpito da un proiettile per uno scambio di persona il 3 febbraio scorso nel quartiere AXA. Da Massimo Di Somma, morto dopo solo un anno e mezzo dalla sua elezione a Presidente circoscrizionale ai tempi in cui era sindaco Rutelli ma che comunque riuscì a mettere le basi dei grandi investimenti sul mare della capitale come il Porto, a Giorgio Jorio, pittoscultore e intellettuale comunista che coinvolse Pasolini nel progetto di cultura diffusa.

Una scelta politica ad alta visibilità dunque che farà sicuramente molto discutere di questi tempi in cui imperversa l’equazione antimafia-antifascismo, soprattutto perché non solo finanziata da fondi pubblici, ma perché patrocinata dal M5S, che esulta sui social: “grande lavoro del Municipio X“.

Paula Felipe De Jesus

Solo dopo la pubblicazione di questo articolo gli organizzatori del murales a.Dna hanno reso noto che il cane raffigurato non è quello di Diego Gianella ma “Scipione (cane scomparso da pochi mesi, i padroni sono operatori e attori del territorio, cresciuto con Adriano, rappresenta la scena teatrale ostiense, storicamente molto attiva)”. Il cane di Pedretto di Affabulazione.