Spaccio e prostituzione alle Salzare, La commissione Trasparenza allerta l’autorità giudiziaria

6 febbraio 2009 | 14:12
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Spaccio e prostituzione alle Salzare, La commissione Trasparenza allerta l’autorità giudiziaria

Ardea – ‘Occorre affrontare la problematica dal punto di vista urbanistico e dell’ordine pubblico’

Il Faro on line – “Occupazione Le Salzare, ripristino della legalità e l’ordine pubblico presso il complesso edilizio e la zona circostante”. E’ stato questo il tema all’ordine del giorno affrontato dalla commissione Trasparenza di Ardea. Nel corso della riunione sono emerse le denunce di molti cittadini che lamentano il fatto che la struttura è “sede di spaccio di sostanze stupefacenti, prostituzione, traffico illegale di armi, ed è adibita per lo più a dimora di delinquenti ed  extra-comunitari irregolari”. A fronte di questa situazione il Presidente ha precisato che “occorre affrontare la problematica del ‘Serpentone’ sia dal punto di vista urbanistico che dal punto di vista dell’ordine pubblico”.
Il Consigliere Abate ha condiviso l’urgenza di intervenire, sostenendo che quanto meno nell’immediatezza “va ricercata la sicurezza pubblica in quanto, se fino a pochi giorni fa gli appartamenti occupati da irregolari erano 74, oggi sono diventati 130”.
Il Comandante della Polizia Locale, Col. Francesco Passaretti, ha riferito alla Commissione l’impossibilità di intervenire con i suoi uomini e mezzi in quanto “insufficienti e non idonei a contrastare l’enorme fenomeno di illegalità”, facendo presente che è indispensabile la cooperazione nell’intervento da eseguire con le altre forze di Polizia presenti nel territorio.
Ma qual è la storia di questo complesso edilizio? “Nell’1989 – spiega L’arch. Diana, dirigente Urbanistica – fu rilasciata una concessione edilizia alla Società “Le Salzare”, per un complesso turistico-sportivo. Una parte di questo complesso fu costruito su una zona soggetta a vincolo indiretto ossia su una fascia di rispetto della zona soggetta a vincolo archeologico del fosso dell’incastro. Il Comune fece varie ordinanze di demolizione per abusi edilizi. La Società “Le Salzare” fece un ricorso al TAR. Il ricorso fu da una parte ritenuto inammissibile e in parte respinto. Dopo di che fece altro ricorso al Consiglio di Stato che con sentenza del 2007 ha respinto definitivamente il ricorso ammettendo l’acquisizione del bene al patrimonio comunale. Ad oggi, la situazione è quella che bisogna intervenire per l’acquisizione di tutto il complesso edilizio e i fabbricati annessi. Tale procedimento va notificato a tutti i proprietari dei 148 circa appartamenti oltre gli eventuali altri proprietari di altri fabbricati adibiti a vario modo, e ancora al curatore fallimentare della Società “Le Salzare”. Sostiene che, ai fini dell’acquisizione, si tratta di un procedimento in cui occorre la collaborazione anche dell’ufficio patrimonio”.