‘Riportare la persona e i suoi diritti al centro del discorso pubblico’

8 febbraio 2009 | 21:20
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‘Riportare la persona e i suoi diritti al centro del discorso pubblico’

Fiumicino – Seminario organizzato dalla Focus-Casa dei diritti sociali a Villa Guglielmi

Il Faro on line – E’ una profonda disgregazione dello stato sociale, quella che emerge dal seminario organizzato dalla Focus-Casa dei diritti sociali a Villa Guglielmi. Emergono le paure e le percezioni di una realtà plasmata da un neo-liberismo, poco attento al welfare e concentrato invece a timbrare il biglietto per il baratro in cui è sprofondato il mondo occidentale, arrivando alla crisi attuale.
La Focus-Casa dei diritti sociali, ha sentito la necessità di fare un punto della situazione, rispetto al seminario organizzato a Tivoli la scorsa estate, proprio per poter meglio agire sul futuro prossimo, alla luce dei cambiamenti che Roma e la sua provincia, vedono mutare costantemente. “Mettendo in comune le nostre conoscenze sull’impatto della crisi nelle comunità locali – spiega Giulio Russo, presidente della Focus-Casa dei diritti sociali – cercheremo strumenti e metodologie appropriati per riportare la persona e i suoi diritti fondamentali al centro del discorso pubblico e comunitario. Le risorse locali attive in azioni solidali e di auto-aiuto e il loro naturale rapporto con la cultura, con il capitale sociale, con la politica e con le istituzioni.
In questi mesi abbiamo interagito con l’impatto della crisi sui gruppi umani più deboli e sulle comunità, chiedendoci come intervenire sugli squilibri nella distribuzione del reddito, sull’inconsistenza degli ammortizzatori sociali, sul crollo della domanda e sulla inefficacia dei regolatori sociali del sistema. Gli interventi a breve termine predisposti dai governi in ordine sparso già traguardano e fomentano nazionalismi e protezionismi. Allarme e Controllo sociale assumono i tratti dominanti di una fase di ulteriore dumping sociale e declino di civiltà”.

E’ proprio da qui che l’Associazione da il suo input per rinnovare le politiche sociali, sperimentando una nuova fase di sviluppo umano sostenibile in ogni aspetto della vita: istruzione, cultura, ricerca, legalità, universalismo e qualità dei sistemi di welfare e dei servizi pubblici locali. Ma oltre alle politiche per soluzioni future, la Focus-Casa dei diritti sociali, chiama in causa il tema della sicurezza, tanto attuale, quanto mal gestito, come analizza il prof. Alessandro Scassellati: “Ormai da anni si discute molto se il tema della sicurezza nelle grandi aree metropolitane come quella romana sia un problema reale, cioè connesso ad un effettivo aumento dei reati,o solo percepito. Le statistiche sembrano confermare la seconda ipotesi. Anche la povertà, viene misurata intermini di possibilità o meno di soddisfare i bisogni di sussistenza da quella “percepita” in relazione a un mix desiderato di consumi. Anche in termini di sicurezza e di rischio ci si riferisce sempre di più a quelli “percepiti” che a quelli reali, statisticamente comprovati.
Ad esempio, a poco giova ricordare che oltre l’80% delle violenze sessuali avviene in famiglia, quando una particolare deriva sociale evidenzia una successione di stupri ad opera di cittadini rumeni contro donne italiane. Il fatto è che noi viviamo in un mondo caratterizzato da un sistema di produzione capitalistico che è attraversato da flussi globali ed è caratterizzato da continue trasformazioni tecnologiche ed organizzative che tendono a comprimere ed annullare i vincoli spaziali e temporali, rivoluzionando di continuo i rapporti sociali e gli assetti territoriali”.

L’unico valore in grado di arrestare questo declino, è quello della solidarietà, che, come tiene a precisare Vincenzo Taurino: “E’ la prima risorsa per arginare i rischi e le aspettative che le trasformazioni sociali ed economiche producono. In primo luogo crediamo che la progettazione partecipata debba essere uno strumento privilegiato, inteso come un’azione di coordinamento tra i diversi attori delle politiche territoriali, per la formazione di un sistema locale di intervento che metta in rete servizi e prestazioni complementari e flessibili, che stimoli, in particolare, le risorse locali di solidarietà e di auto-aiuto. E’ necessario, quindi, che gli Enti Locali vadano incontro a queste esigenze proponendo strumenti e metodologie più idonei a soddisfare le nuove tendenze di coinvolgimento delle popolazioni locali, e che sappiano rilevare i bisogni collettivi e diffusi creando un nuovo modo di fare politica e sperimentando opportunità di partecipazione consapevole nelle scelte da parte dei cittadini.

È questo – conclude Taurino – il metodo caratterizzante del nostro lavoro e dell’essere, in qualità di Associazione di Volontariato, protagonisti di un progetto al quale crediamo fermamente: riportare la persona con i suoi diritti al centro dell’azione delle istituzioni, della politica e delle organizzazioni del Terzo Settore”.

Stefania Carlucci