‘Medici disobbedienti’ al Teatro Nino Manfredi

12 febbraio 2009 | 00:13
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‘Medici disobbedienti’ al Teatro Nino Manfredi

Un incontro per discutere sul decreto legge che prevede l’abolizione del divieto di denuncia dei sanitari che prestano cure a immigrati irregolari

Il Faro on line – Continua a suscitare forti polemiche il ddl sulla sicurezza, approvato nei giorni scorsi alla Camera, e in particolare l’emendamento presentato dalla Lega, che abolisce il divieto di denuncia per i medici che prestano cure agli immigrati irregolari. Proprio su questo tema si discuterà giovedì 12 febbraio alle 15.00, al teatro Nino Manfredi in via dei Pallottini 10 ad Ostia.  A promuovere l’iniziativa è l’Associazione per la Sinistra del XIII Municipio, con la partecipazione dei suoi referenti Dario Bensi, Maurizio Carrozzi, Gianluca Cavino. In più Luigi Attenasio di psichiatria democratica, Mario Angelelli di Progetto Diritti, Marco Incagnola di Linkontro.info, l’Associazione Antigone e i medici disobbedienti.
Proprio da una nota dei ‘medici disobbedienti’, si evince il contenuto dell’incontro: “Siamo di fronte a una vicende molto grave e fervida di rischi. Il Governo sta di fatto modificando la Costituzione e lo fa raccogliendo il consenso popolare su una ipotesi di apartheid. Consenso che è stato costruito in anni di retoriche sulla sicurezza e questo ha orientato l’opinione pubblica in direzione largamente contraria agli immigrati a prescindere dalla loro condizione di vita e dal loro comportamento.
L’incitamento all’ordine professionale dei medici a denunciare gli irregolari porta inevitabilmente alla criminalizzazione degli stranieri, ma non farà che spingere queste persone a nascondersi, con il rischio che, oltre a non potersi curare, si possano diffondere malattie di cui dovessero essere eventuali portatori.
Gli immigrati, anche i 4 milioni che hanno il permesso di soggiorno, sono tutti stati per una parte importante della loro vita senza documenti, semplicemente perché la legge obbliga gli stranieri ad essere irregolari. Come Medici rifiutiamo questo invito alla delazione sulla base del giuramento di Ippocrate e lavoreremo affinché all’ingresso degli ospedali e di tutti gli ambulatori ci sia scritto “noi non denunciamo nessuno”.