Allergie, ne soffre un bimbo su tre

16 febbraio 2009 | 18:20
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Allergie, ne soffre un bimbo su tre

Acari della polvere, pelo di gatto e noccioline insidiano la salute di quasi un bimbo italiano su tre. Tanti, infatti, sono i bambini e ragazzi allergici nel nostro Paese, dove i casi sono triplicati negli ultimi 50 anni. Il dato emerge alla IV edizione della Giornata del bambino allergico, celebrata con un incontro ieri a Roma.


Gli esperti puntano il dito su un grave incremento delle malattie allergiche, dalla pelle al respiro fino al cibo. “Nel nostro Paese, dal 1950 ad oggi – spiega Giovanni Cavagni, responsabile di Allergologia pediatrica all’ospedale Bambino Gesu’ di Roma – siamo passati da un 10% a un allarmante 30% di bambini e adolescenti allergici. Un boom di disturbi che comprende asma bronchiale (10% under 14), rinite allergica (18-20%), dermatite atopica e allergie al cibo”. A fronte di tutto questo, pero’, “solo il 42,65% delle scuole italiane e’ in possesso del certificato igienico-sanitario che attesta condizioni idonee per accogliere gli studenti allergici senza esporli a rischi per la salute”, sottolinea Sandra Frateiacci, presidente di Federasma.


Per i piccoli allergici e la sicurezza a scuola bisogna fare di piu’. “I bambini allergici o asmatici hanno il diritto di vivere la scuola, lo sport e i momenti ricreativi con la serenita’ e la spensieratezza tipiche della loro eta’ – afferma la presidente Federasma – I dati dell’indagine condotta negli istituti dal Miur sulle scuole certificate sono allarmanti. E ancor piu’ grave e’ la mancanza di una specifica normativa che regolamenti la gestione delle emergenze – dice la Frateiacci all’ADNKRONOS SALUTE – attraverso l’individuazione di figure sanitarie preposte alla somministrazione dei farmaci salvavita all’interno delle scuole, in caso di gravi reazioni allergiche e asmatiche. Di fatto, in attesa che cio’ avvenga anche in Italia, il diritto all’integrazione scolastica degli alunni con specifiche esigenze terapeutiche non e’ garantito”.


“La circolare sul bambino malato cronico a scuola, pensata per facilitare la vita fra i banchi a questi alunni, risale al 2005 – dice Paola Pisanti della Direzione generale del Dipartimento della programmazione sanitaria dell’ex ministero della Salute – ma da allora e’ stata recepita con atti formali solo da 4 regioni su 20”.


Proprio per verificare la situazione scolastica in Italia ed Europa Federasma partecipa a un progetto per valutare l’inquinamento indoor nelle scuole del vecchio continente. “Per il nostro Paese esamineremo 10 istituti, per un totale di mille bambini circa coinvolti”, annuncia la Frateiacci. Se andare a scuola puo’ rappresentare un pericolo, anche in casa i piccoli allergici possono incappare in problemi. “La camera da letto e’ la stanza piu’ a rischio, per colpa di tende, moquette e tappeti”, ricorda Cavagni. Ma come mai in Italia negli ultimi anni si sono moltiplicati gli allergici? Nel mirino degli esperti c’e’ l’eccessiva igiene e la sterilita’ di oggetti e ambienti domestici, fin da neonati. “Una detersione troppo aggressiva impedisce agli anticorpi di dirigersi contro i germi naturali, cosi’ questi si trovano altri nemici”, dice l’esperto. Per la sicurezza a casa e a scuola il consiglio dello specialista e’ evitare tappeti e moquette, detergenti troppo aggressivi e un eccesso di sterilizzazione. “Invece a scuola sarebbe bene evitare piante come parietarie e graminacee nei cortili, e tagliarle quando i bimbi sono a casa”, conclude. (Adn Kronos)