Parte il Festival di Bonolis, e rischia di essere l’ultimo

17 febbraio 2009 | 07:20
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Parte il Festival di Bonolis, e rischia di essere l’ultimo

Il Faro on line – Successo o morte. Il festival quest’anno deve decidere se continuare a vivere o andare negli archivi di Mamma Rai. Bonolis pensa più alla qualità che agli ascolti, ma i piani alti di Rai Uno non fanno lo stesso ragionamento. Il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce, durante la conferenza stampa che ha ufficialmente aperto la settimana sanremese, parla chiaro: “E’ una questione di vita o di morte. O arriveranno i risultati o dovremo ufficializzare la crisi di questo evento”, ammette senza tentennamenti. Del Noce, al suo settimo Festival come timoniere della rete ammiraglia Rai, sa perfettamente che l’azienda di Viale Mazzini “deve stare sul mercato” e di conseguenza, di fronte a un eventuale risultato negativo, corrisponderebbero “ripensamenti aziendali inevitabili”. In questa atmosfera di “rilancio obbligato”, Del Noce spera comunque in una rinascita della manifestazione che domani sera aprirà i battenti alla grande con un video di Mina, e confida molto nella presenza di un performer del calibro di Roberto Benigni. Ma per riportare la kermesse agli antichi fasti, o quantomeno per non farla precipitare, punta soprattutto su Paolo Bonolis: “Non potrei mai dimenticare che quando ho preso in mano Raiuno – dice – il vero rilancio l’ho ottenuto con lui. E’ chiaro che dopo il Sanremo dell’anno scorso, in cui siamo entrati nel campo della crisi, ovviamente si pensa a un conduttore con cui hai vissuto il rilancio. L’affidabilità che mi dà Bonolis è superiore a quella di qualsiasi altro conduttore”, sentenzia. Quando qualcuno gli chiede le possibili conseguenze di una crisi sulla convenzione con il Comune di Sanremo – firmata, dopo un lungo tira e molla tra le parti, il 12 novembre scorso e che prevede 9 milioni di euro l’anno per tre anni – Del Noce risponde: “I termini non possono essere ridiscussi. Noi avremmo ancora due anni di festival”. Tuttavia, aggiunge, “non possiamo non prendere atto di una disaffezione generale. Dovremmo pensare al festival non come un grande evento, ma come una normale programmazione della rete”. E Bonolis? Si dice sereno, nonostante le polemiche sul suo compenso milionario tengano ancora banco e concentrino molte delle domande degli inviati in sala stampa. Rispetto al festival precedente, nel 2005, questo lo affronta con “maggiore tranquillita”. Sarà… Certo è che, dopo di lui, Pippo Baudo ha confezionato e condotto un’edizione che ha perso 8 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Stavolta, quindi, il suo compito sarà molto più impegnativo. Ma lui ci sta lavorando dal giugno 2008, impostando già allora formula e cast insieme al direttore artistico musicale Gianmarco Mazzi. “La bellezza vera di questo festival è stato poterlo costruire, organizzare – sottolinea – Non faccio le cose tanto per farle, ma se posso investire, fare qualcosa. Sono cose che nell’arco di 28 anni di tv qualcuno ha percepito”.