Interporto, Canapini resta solo e si allea con il centrosinistra

21 febbraio 2009 | 01:50
Share0
Interporto, Canapini resta solo e si allea con il centrosinistra

Fiumicino – Tensione in aula durante il Consiglio.10 consiglieri del Pdl su 12 votano contro la delibera mentre il Pd la approva

Il Faro on line – Ci risiamo. Coma già accaduto nella passata legislatura, quando entrano in gioco materie relative allo sviluppo, le tensioni presenti all’interno della maggioranza sembrano forzare gli equilibri che la tengono apparentemente compatta… e vanno in tilt.
E’ successo ieri in Consiglio comunale quando, il voto per l’approvazione della delibera che prevede di eliminare la limitazione secondo cui per il rilascio dei certificati di agibilità dell’Interporto serve realizzare l’innesto sull’autostrada, ha creato una dinamica di forze contrapposte che ha inceppato un meccanismo provato da continue frizioni. E così, anche se curioso da immaginare, il sindaco, abbandonato da buona parte del Pdl, è stato ‘salvato’ dal centrosinistra che ha votato a favore.
Alla luce dei fatti e delle esperienze passate, alcune considerazioni saltano immediatamente agli occhi. Se da una parte il sindaco politicamente riesce sempre a centrare l’obiettivo, amministrativamente non può non far nascere delle perplessità nell’elettorato che lo vorrebbe in linea con il Pdl anziché col centrosinistra.
Ma quale sono state le motivazioni di questa inversione di ruoli? Da una parte ci si interroga sulle ragioni che hanno dispensato il centrosinistra dall’infierire un duro colpo alla maggioranza, dall’altra ci si chiede quale malessere si possa annidare dietro al comportamento determinato del Pdl. Certo è che la dichiarazione dell’assessore regionale Astorre sullo sblocco di 18 milioni di euro per l’hub interportuale ha pesato non poco sulla decisione del centrosinistra locale tanto da indurlo a non aprofittare dell’occasione per mettere in fuori gioco (almeno in questo caso) il sindaco.

Il capogruppo del Pd, Paolo Calicchio, spiega la linea dell’opposizione giustificandola in una scelta a favore della cittadinanza. “Se la politica non dà risposte al cittadino – spiega criticando l’amministrazione – qualcuno deve assumersi la responsabilità di farlo. E noi approvando un intervento produttivo e di interesse pubblico lo abbiamo fatto. Ad avvalorare la nostra decisione, poi, la firma che il Ministero dell’Economia ha messo sul decreto interministeriale che concede l’autorizzazione all’utilizzo di contributi pluriennali per la realizzazione dell’allaccio all’autostrada Roma-Civitavecchia”.

Diametralmente opposto il parere del presidente del Consiglio Mauro Gonnelli (Pdl) che ribadisce il rischio di una tale opera senza avere prima la sicurezza di un piano infrastrutturale certo che tuteli la città. “Noi non siamo contro lo sviluppo, ma l’approvazione della delibera in queste condizioni, rappresenta un salto nel buio per una località che già soffre di una condizione viaria difficile. Attorno al progetto – conclude – non c’è ancora alcuna certezza. E mi riferisco sia alle modalità che alla tempistica della messa in opera”.
“Non possiamo permettere di ritrovarci come accaduto sul caso della Portuense – aggiunge Anselmo Tomaino (Pdl) –  dove si è costruito senza minimamente pensare alle infrastrutture necessarie. Non diciam no allo sviluppo, diciamo no alle cattedrali nel deserto”.
Forse una risposta potrebbe arrivare già nei prossimi mesi, viste le promesse della Regione affinché i lavori si avviino “celermente”.
Ma dal punto di vista politico l’amminstrazione dovrà fare i conti con un elettorato disorientato al quale dovrà ridare certezze e soprattutto spiegazioni.

Riccardo Ragozzini