Sicurezza, in Campidoglio si discute delle “ronde”

23 febbraio 2009 | 00:29
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Sicurezza, in Campidoglio si discute delle “ronde”

l Faro on line – Una deliberazione del consiglio comunale per utilizzare i volontari nel controllo del territorio, per quelle, dunque, che vengono chiamate “ronde”. Questa, la proposta che è stata presentata in Campidoglio dall’associazione Oikos. Nel testo – inviato sia al sindaco Gianni Alemanno, sia al presidente della commissione Sicurezza Fabrizio Santori, sia al ministro dell’Interno Roberto Maroni – si stabilisce che “nel pieno rispetto delle normative in materia di pubblica sicurezza i cittadini possano dar luogo ad aggregazioni che partecipino al controllo del territorio nella sua integrità ambientale e ai fini della sicurezza delle persone e dei loro beni” e che queste “aggregazioni” di cittadini “debbano avere le caratteristiche di organizzazioni di volontariato legalmente riconosciute con iscrizione negli appositi albi regionali”. Secondo la proposta, “le associazioni presenteranno un piano di attività ad un ufficio referente del Comune di Roma che lo dovrà approvare o respingere entro dieci giorni dalla data di presentazione” e che “al fine di aumentare il potenziale dissuasivo e a garantirne la sicurezza, le associazioni” potranno “svolgere la loro attività di controllo attraverso volontari in abiti borghesi dotati di un distintivo di riconoscimento visibile a breve distanza secondo piani ed orari decisi autonomamente di cui siano a conoscenza esclusivamente gli uffici referenti”. Secondo la proposta di Oikos “le segnalazioni di eventi che non comportino interventi di urgenza” saranno “trasmesse a un apposito ufficio capitolino, mentre per le situazioni che comportino un rischio immediato per la sicurezza delle persone e dei loro beni” verranno “usati i numeri telefonici di emergenza” e subito dopo, ne sarà data comunicazione all’ufficio comunale “che potrà seguire l’evoluzione della situazione indipendentemente dalle condizioni dei segnalatori in loco”. Nella proposta, anche l’opportunità per il Comune, “tramite accordi con le diverse forze di Polizia», di promuovere “incontri formativi iniziali nelle sedi delle associazioni” e l’impegno da parte del Campidoglio di fornire “alle associazioni il rimborso delle spese sostenute”.