‘Pd, serve un’opposizione forte e senza sconti’

27 febbraio 2009 | 15:38
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‘Pd, serve un’opposizione forte e senza sconti’

Ladispoli – Mauro Costantini, coordinatore del circolo territoriale, interviene sulla situazione del partito

Il Faro on line – “L’elezione del nuovo segretario del Pd, Dario Franceschini, ha avuto l’effetto salutare di rimetterci in pista  più motivati e determinati”. Questo il commento di Mauro Costantini coordinatore del circolo territoriale Pd di Ladispoli, sulle cinque giornate di passione, in cui il parti-to ha pesantemente vacillato dopo le dimissioni di Walter Veltroni.
“Alla gestione di Veltroni – spiega Costantini – va il grande merito di aver voluto con passione questo partito  e di averlo messo sulla carta. A lui è toccato l’arduo compito di amalgamare le varie anime che hanno aderito al progetto riformista, e il compito di marcare la diversità tra noi e i nostri avversari politici per cambiare il concetto diffuso, “sono tutti uguali”. Noi non siamo uguali alla destra, noi non siamo sul libro paga di nessuno. Purtroppo questa diversità, che viene espressa nell’azione politica della base, non ha trovato il giusto riscontro nella sede parlamentare dove l’opposizione è stata percepita come poco incisiva e più ripiegata nella pratica accomodante delle logiche di equilibrio tra le diverse provenienze”.
Sulla mancata presenza in Parlamento, Costantini riconosce anche i demeriti del suo partito: “Soprattutto dai vertici, poco attenti alla comunicazione e partecipazione con la base, che ne ha sofferto, ma ha resistito. Ora c’è necessità di creare un gruppo unito, con la crisi economica che ci obbliga a trovare una via d’uscita. Dobbiamo fare la nostra parte, dobbiamo indicare dall’opposizione le ricette, le alternative reali, al posto degli annunci e dell’ottimismo televisivo. Non per fare un favore al governo, ma come dovere verso la nazione”.
La presa di coscienza del Pd, nel day after, dovrà essere convincente. La democrazia scricchiola, e il parlamento ci mette le toppe, decreto su decreto, sperando che non si strappi. Forse è il momento per l’opposizione di tirare fuori la testa da sotto la sabbia, come auspica Costantini: “Un’opposizione forte e senza sconti o compromessi contro un governo inaffidabile, fondato sui privilegi e non sulle regole, che svuota la democrazia  anziché renderla più partecipata, che considera il parlamento e la magistratura come un intralcio, e perfino il Colle, che coltiva il populismo come strumento di divisione, che non sa dare punti di certezza e di prospettiva. Un governo che de-viando abilmente l’attenzione dell’opinione pubblica dai problemi reali su fatti e tematiche di secondo piano, dirotta la percezione dell’impoverimento e del disagio verso la solitudine del singolo individuo nel timore di una percezione collettiva, con le immaginabili conseguenze.  La democrazia  non si gestisce come un consiglio d’amministrazione, i cittadini non sono piccoli azionisti o peggio vassalli. Meritano rispetto e considerazione  soprattutto da chi li rappresenta nel contesto interna-zionale, troppo spesso perturbato da dichiarazioni  lesive della sensibilità come l’ultima gravissima sui desaparecidos argentini. Siamo d’accordo sulla scelta di Dario Franceschini, è un uomo onesto e leale, preparato politicamente e la sua “grinta” è il carburante giusto per renderci ancor più dinamici”.  
Da responsabile territoriale, Costantini ricorda l’esperienza di Ladispoli: “Qui siamo forza di mag-gioranza e di governo, il circolo collabora, è impegnato accanto all’amministrazione comunale. Il nostro rapporto si sviluppa sul dialogo e la proposta tra il direttivo e le forze che guidano il comune, con  spirito di servizio, nell’interesse generale. Nella nostra agenda la sanità spicca come una delle priorità  in assoluto, proprio nel principio del rinnovamento e dell’adeguamento di un servizio di primaria necessità. E come già abbiamo annunciato sulla stampa, a breve verrà convocata una gran-de assemblea per la fattibilità della nostra proposta. Come coordinatore non posso che elogiare il gruppo di lavoro, e il clima del Circolo che non è improntato solo sulla politica ma anche sull’aggregazione sociale”.
Un’ultima affermazione sulle polemiche nate dopo le esternazioni di Francesco Rutelli e Paola Binetti, sul testamento biologico, che liquida così: “Ci interessa il dibattito interno come arricchimento e palestra per la circolazione delle idee, non ci sono gradite esternazioni che più che ai contenuti mirano alla visibilità mediatica, e diciamo con molta franchezza che alcuni politici forse troverebbero un’identità più consona in altre formazioni politiche, pur nel rispetto delle loro convinzioni”.