Ladispoli – Mauro Costantini, coordinatore del circolo territoriale, interviene sulla situazione del partito
Il Faro on line – “L’elezione del nuovo segretario del Pd, Dario Franceschini, ha avuto l’effetto salutare di rimetterci in pista più motivati e determinatiâ€. Questo il commento di Mauro Costantini coordinatore del circolo territoriale Pd di Ladispoli, sulle cinque giornate di passione, in cui il parti-to ha pesantemente vacillato dopo le dimissioni di Walter Veltroni.
“Alla gestione di Veltroni – spiega Costantini – va il grande merito di aver voluto con passione questo partito e di averlo messo sulla carta. A lui è toccato l’arduo compito di amalgamare le varie anime che hanno aderito al progetto riformista, e il compito di marcare la diversità tra noi e i nostri avversari politici per cambiare il concetto diffuso, “sono tutti ugualiâ€. Noi non siamo uguali alla destra, noi non siamo sul libro paga di nessuno. Purtroppo questa diversità , che viene espressa nell’azione politica della base, non ha trovato il giusto riscontro nella sede parlamentare dove l’opposizione è stata percepita come poco incisiva e più ripiegata nella pratica accomodante delle logiche di equilibrio tra le diverse provenienzeâ€.
Sulla mancata presenza in Parlamento, Costantini riconosce anche i demeriti del suo partito: “Soprattutto dai vertici, poco attenti alla comunicazione e partecipazione con la base, che ne ha sofferto, ma ha resistito. Ora c’è necessità di creare un gruppo unito, con la crisi economica che ci obbliga a trovare una via d’uscita. Dobbiamo fare la nostra parte, dobbiamo indicare dall’opposizione le ricette, le alternative reali, al posto degli annunci e dell’ottimismo televisivo. Non per fare un favore al governo, ma come dovere verso la nazioneâ€.
La presa di coscienza del Pd, nel day after, dovrà essere convincente. La democrazia scricchiola, e il parlamento ci mette le toppe, decreto su decreto, sperando che non si strappi. Forse è il momento per l’opposizione di tirare fuori la testa da sotto la sabbia, come auspica Costantini: “Un’opposizione forte e senza sconti o compromessi contro un governo inaffidabile, fondato sui privilegi e non sulle regole, che svuota la democrazia anziché renderla più partecipata, che considera il parlamento e la magistratura come un intralcio, e perfino il Colle, che coltiva il populismo come strumento di divisione, che non sa dare punti di certezza e di prospettiva. Un governo che de-viando abilmente l’attenzione dell’opinione pubblica dai problemi reali su fatti e tematiche di secondo piano, dirotta la percezione dell’impoverimento e del disagio verso la solitudine del singolo individuo nel timore di una percezione collettiva, con le immaginabili conseguenze. La democrazia non si gestisce come un consiglio d’amministrazione, i cittadini non sono piccoli azionisti o peggio vassalli. Meritano rispetto e considerazione soprattutto da chi li rappresenta nel contesto interna-zionale, troppo spesso perturbato da dichiarazioni lesive della sensibilità come l’ultima gravissima sui desaparecidos argentini. Siamo d’accordo sulla scelta di Dario Franceschini, è un uomo onesto e leale, preparato politicamente e la sua “grinta†è il carburante giusto per renderci ancor più dinamiciâ€.
Da responsabile territoriale, Costantini ricorda l’esperienza di Ladispoli: “Qui siamo forza di mag-gioranza e di governo, il circolo collabora, è impegnato accanto all’amministrazione comunale. Il nostro rapporto si sviluppa sul dialogo e la proposta tra il direttivo e le forze che guidano il comune, con spirito di servizio, nell’interesse generale. Nella nostra agenda la sanità spicca come una delle priorità in assoluto, proprio nel principio del rinnovamento e dell’adeguamento di un servizio di primaria necessità . E come già abbiamo annunciato sulla stampa, a breve verrà convocata una gran-de assemblea per la fattibilità della nostra proposta. Come coordinatore non posso che elogiare il gruppo di lavoro, e il clima del Circolo che non è improntato solo sulla politica ma anche sull’aggregazione socialeâ€.
Un’ultima affermazione sulle polemiche nate dopo le esternazioni di Francesco Rutelli e Paola Binetti, sul testamento biologico, che liquida così: “Ci interessa il dibattito interno come arricchimento e palestra per la circolazione delle idee, non ci sono gradite esternazioni che più che ai contenuti mirano alla visibilità mediatica, e diciamo con molta franchezza che alcuni politici forse troverebbero un’identità più consona in altre formazioni politiche, pur nel rispetto delle loro convinzioniâ€.