‘Lungomare nel degrado… ecco dove finiscono i soldi pubblici’

4 marzo 2009 | 23:59
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‘Lungomare nel degrado… ecco dove finiscono i soldi pubblici’

Fiumicino – Critica all’amministrazione del presidente dell’associazione Progetto Futuro Mario Russo D’Auria

Il Faro on line – “Non è accettabile che vengano spesi soldi pubblici in opere pubbliche che vengono poi abbandonate. Di piu’: non è pensabile investire soldi in un’opera che già in partenza si sa che non potrà essere utilizzata”. Gli strali partono dal presidente dell’Associazione Progetto Futuro e vedono come bersaglio l’Amministrazione comunale di Fiumicino. “Mentre il sindaco si crogiola nei progetti per il lungomare di Fregene – afferma Russo D’Auria – il lungomare di Fiumicino muore d’inedia. A testimoniarlo in maniera tanto evidente quanto avvilente sono le siepi lungo la pista ciclabile. Ma sarebbe meglio dire gli sterrati, in quanto le siepi ormai sono solo un ricordo. Chi paga la manutenzione del verde pubblico, chi controlla che questa sia fatta? Domande che i cittadini si pongono, ma che evidentemente non si pone l’Amministrazione”.
Ma c’è di più… “Quando furono fatte queste siepi – spiega ancora Russo D’Auria – i soldi dei cittadini furono spesi anche per istallare un sistema di irrigazione (come Russo D’Auria indica nella foto) che non è mai andato in funzione per un motivo semplicissimo: non è mai stato attaccato ad alcuna conduttura idrica. Ma è mai possibile che i cittadini debbano subire tutto questo? E per di più su un tratto di città, come il lungomare, che per una città marittima rappresenta un vero e proprio biglietto da visita. Speriamo che l’Amministrazione comunale raccolga questa ennesima segnalazione e, come altre volte, intervenga per rimediare. Il fatto che poi il Comune non dica mai grazie all’associazione Progetto Futuro o al quotidiano Il Faro on line che per primo riesce sempre a segnalare le questioni più scottanti della città poi riprese dagli altri organi d’informazione, non fa nulla. A noi importa risolvere i problemi dei cittadini – conclude Russo D’Auria – le medaglie le lasciamo agli altri”.