La montagna partorirà il topolino. Almeno per ora.

8 marzo 2009 | 23:24
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La montagna partorirà il topolino. Almeno per ora.

La politica di Fiumicino è nel caos totale, ma qualcuno tutto ciò lo giudica ‘normale dialettica’. Sarà…

Il Faro on line – Non accadrà nulla. Almeno non adesso. Le fibrillazioni intestine alla maggioranza del Comune di Fiumicino (a proposito, anche stavolta il sindaco, in pieno caos politico, è partito. Lo aveva già fatto la  scorsa legislatura, e poi era riuscito a sfangarla. Chissà…) non potranno portare a nessuna conclusione clamorosa in questo momento. E’ troppo tardi per andare al voto insieme alle prossime europee (c’era eventualmente tempo fino a fine febbraio) ed è troppo presto per ipotizzare una sfiducia prima della prossima tornata, visto che si parla delle regionali del 2010 e che dunque ci sarebbe un tempo troppo lungo per lasciare il Comune nella mani di un Commissario di Governo che, tra l’altro, non potrebbe che garantire solo l’ordinaria amministrazione. E poi c’è la scadenza del congresso fondativo del Popolo delle libertà, che sarà il vero spartiacque di tutte le questioni interne ed esterne. Dopo quella data si capirà chi è di qua e chi è di là, si capirà se Fiumicino avrà un sindaco del Pdl (che dunque potrebbe garantirsi un bonus sopravvivenza a lunga scadenza) oppure se avrà ancora un sindaco dell’Udc (o comunque di un centro “terzo” rispetto a Pd e Pdl). Per noi comuni mortali c’è solo da aspettare, ma per chi invece in politica è impegnato ogni giorno c’è da muoversi, e anche velocemente. Il tempo stringe, e s’infittiscono gli abboccamenti, gli incontri, i summit. E inevitabili arrivano anche i rumors, come quelli che vogliono Canapini a stretto contatto con esponenti di Forza Italia per garantirsi- politicamente parlando – un posto (l’ennesimo) al sole.

E non è un caso se proprio un esponente di Forza Italia, Alfredo Antoniozzi – è sceso in campo per difendere il sindaco minimizzando la portata dello scontro in Comune, liquidando la cosa come “normale dialettica”. Sarà, ma a noi non sembra tanto “normale” che nove consiglieri di una maggioranza vadano muro contro muro verso il sindaco, che altri tre esponenti della stessa maggioranza si dichiarino di un nuovo gruppo misto, che un primo cittadino di centrodestra per far approvare una delibera abbia bisogno dei voti del Partito democratico…
Il concetto di “normalità” propugnato da Antoniozzi ci sorprende, ma d’altronde anche lui si è detto sorpreso da ciò che ha letto sulla stampa defindendo le notizie sulla crisi “velleitarie”. Ma se erano “velleitarie”, che bisogno c’era di chiarire non tanto la normalità delle fibrillazioni (che potevano essere considerate ‘esagerazioni’ della stampa – ma, va detto, proprio di tutta la stampa…) bensì la non autorità di alcuni consiglieri del Pdl di espellere altri del partito stesso? Cosa mai era successo per arrivare a questo punto, dove non solo la maggioranza ha votato in maniera difforme ma addirittura si è prodotta in comunicati di espulsioni? E se la questione dovesse ripetersi in occasione del Bilancio?
Ah, già… “normale dialettica”.

Roberta Tito
(Appunti di viaggio)