Pensa positivo… e sei più vivo e sei più vivo

11 marzo 2009 | 22:33
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Pensa positivo… e sei più vivo e sei più vivo

Il Faro on line – Ce lo ha detto in canzonetta Lorenzo Jovanotti: penso positivo. Lo hanno affermato prima di lui illustri filosofi. Un po’ tutti sapevamo che era vero. Ma ora abbiamo la certezza scientifica: le persone ottimiste vivono più a lungo.


In un nuovo studio, i ricercatori dell’University di Pittsburgh hanno analizzato i questionari che riportavano i tratti della personalità di più di 100.000 donne dai 50 anni in poi, partecipanti alla Women’s Health Initiative, uno studio del governo, partito nel 1994. Da questi dati, hanno ricavato i tassi di mortalità e di malattie croniche per un periodo di circa otto anni. Il risultato è stato quello di evidenziare un forte collegamento fra l’ottimismo e i rischi di un soggetto di contrarre malattie come il cancro e l’infarto.


In psrticolare le donne con un atteggiamento ottimista, che dimostrano di aspettarsi dal futuro più cose positive che negative, avevano un 14% in meno di probabilità di morire in assoluto e il 30% in meno per malattie cardiache rispetto alle pessimiste. Le donne che avevano poca fiducia nel prossimo, un gruppo denominato “cinicamente ostile”, aveva il 16 per cento di probabilità in più di morire in assoluto e il 23 per cento in più di morire per tumore. Le ottimiste inoltre avevano minore tendenza alla pressione alta, al diabete, e al consumo di sigarette.


Anche allorché il gruppo di ricerca ha ritarato lo studio, eliminando i fattori potenzialmente contradditori come lo stato di salute di partenza e gli stili di vita, i risultati sono stati gli stessi. “Anche prendendo in considerazione il reddito, l’educazione, alcuni atteggiamenti salutistici come il controllo della pressione sanguigna e l’attività fisica, il fumo di sigarette o il consumo di alcolici, il dato di fondo che vede l’ottimista avere un percentuale di rischio di decesso minore di quella del pessimista si conferma”, Così dice il dottor Hilary Tindle, responsabile dello studio e assistant professor of medicine all’Università. “E’ stata davvero una sorpresa constatare che questa relazione è indipendente da tutti gli altri fattori.”


Tindle suggerisce alcune possibili spiegazioni di questa maggiore longevità, che spera di confermare con ulteriori ricerche: le persone ottimiste riescono a costruire network sociali più ampi e hanno vicino più persone nei momenti difficili, inoltre affrontano meglio lo stress, che è un fattore di rischio, secondo numerosi studi, specie se associato ad altre patologie come la pressione alta, o disfunzioni cardiache; inoltre, sembra che l’ottimista si sottoponga con più frequenza a visite regolare e abbia maggiore fiducia nei dottori e nei loro consigli rispetto al pessimista, e questo è ovviamente un fattore importante per la salute. “Il nostro studio rivela una realtà interessante. Ora dobbiamo farne altri per cercare di capire meglio i perché di questa associazione.” Conclude Tindle.


Allora, da dove viene fuori l’ottimismo? Per le persone fortunate, l’ottimismo dovrebbe essere una cosa naturale. Ma gli esperti affermano che quelli che non hanno grandi e particolari fortune possono imparare e praticare l’ottimismo. Per esempio, eliminando gli ambienti negativi, sforzandosi di restare in compagnia di persone positive e rafforzando il proprio spirito e la confidenza in se stessi, piuttosto che lamentarsi delle proprie debolezze, anche i pessimisti possono esercitare il proprio muscolo dell’ottimismo. E ricordiamoci sempre, meglio accendere una candela che imprecare al buio.