Camerun e Angola aspettano il Papa

16 marzo 2009 | 18:47
Share0
Camerun e Angola aspettano il Papa

Il Faro on line – Il Papa si avvicina all’Africa, ai suoi problemi, alle sue contraddizioni. E lo fa con lo spirito evangelico che lo caratterizza dall’inizio del suo mandato. “Intendo idealmente abbracciare l’intero continente africano: le sue mille differenze e la sua profonda anima religiosa; le sue antiche culture e il suo faticoso cammino di sviluppo e di riconciliazione; i suoi gravi problemi, le sue dolorose ferite e le sue enormi potenzialita’ e speranze. Intendo confermare nella fede i cattolici, incoraggiare i cristiani nell’impegno ecumenico, recare a tutti l’annuncio di pace affidato alla Chiesa dal Signore risorto”. Sono le parole che Benedetto XVI ha espresso all’Angelus i suoi auspici per il viaggio apostolico in Africa, che durera’ una settimana, fino a lunedi’ 23 marzo.


Due i Paesi toccati dalla visita papale: Camerun e Angola. “Mi rechero’ in Camerun, nella capitale Yaounde’ – ha sottolineato ieri il pontefice -, per consegnare lo ‘Strumento di lavoro’ della seconda Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi, che avra’ luogo in ottobre qui in Vaticano; proseguiro’ poi per Luanda, capitale dell’Angola, un Paese che, dopo la lunga guerra interna, ha ritrovato la pace ed ora e’ chiamato a ricostruirsi nella giustizia”.


Secondo il pontefice, il Vangelo “puo’ rinnovare anche l’Africa, perche’ genera un’irresistibile forza di pace e di riconciliazione profonda e radicale”. Il papa arrivera’ nel Continente ”con la consapevolezza di non avere altro da proporre e donare a quanti incontrero’ se non Cristo e la buona novella della sua Croce, mistero di amore supremo, di amore divino che vince ogni umana resistenza e rende possibile persino il perdono e l’amore per i nemici”, perche’ la Chiesa non persegue ”obiettivi economici, sociali e politici”, bensi’ ”annuncia Cristo, certa che il Vangelo puo’ toccare i cuori di tutti e trasformarli, rinnovando in tal modo dal di dentro le persone e le società“.


Il Papa ha infine ricordato che proprio durante la visita in Camerun e Angola ricorre la solennita’ di san Giuseppe (19 marzo), “patrono della Chiesa universale, e anche mio personale”, ed ha affidato al santo ”il prossimo pellegrinaggio e le popolazioni dell’Africa tutta intera, con le sfide che le segnano e le speranze che le animano”. ”In particolare – ha concluso – penso alle vittime della fame, delle malattie, delle ingiustizie, dei conflitti fratricidi e di ogni forma di violenza che purtroppo continua a colpire adulti e bambini, senza risparmiare missionari, sacerdoti, religiosi, religiose e volontari”.


Angelo Perfetti