‘Macchine trita rifiuti: nessun giallo’

23 marzo 2009 | 18:58
Share0
‘Macchine trita rifiuti: nessun giallo’

Replica dell’assessore all’Ambiente Proietti che spiega i parametri della vicenda. Resta da sapere chi fossero i beneficiari dell”esperimento

Il Faro on line – Pubblichiamo la replica dell’assessore all’Ambiente Pasquale Proietti (nella foto) in merito alle dichiarazioni del presidente dell’associazione Progetto Futuro Mario Russo D’Auria sulle macchine trita rifiuti.


“Gentile Direttore, le scrivo in merito all’articolo e all’editoriale apparso sulla sua testata online, riguardo le macchine tritarifiuti e il loro utilizzo”.

“In principio vorrei dirle che ho molto apprezzato le citazioni riportate dal suo editorialista, di Aristotele e di Weber riguardo i politici e prometto di ragionarci su se dovessi in futuro scegliere di proseguire la mia carriera in politica. Proprio cercando di non essere un “politicante” e di fare il buon amministratore, mi ero ripromesso di non alimentare inutili e poco interessanti polemiche specie se provenienti da associazioni di nostri concittadini ma credo che se da un lato benedico la libertà di stampa e di opinione, perché le ritengo pilastri portanti della pluralità e della democrazia, al contempo non tollero nella maniera più totale quando si riportano informazioni falsate e quando si giunge a conclusioni tanto affrettate quanto errate e quindi vorrei tentare di fare chiarezza sui presunti diritti calpestati del Russo D’Auria e sull’utilizzo dei trita rifiuti”.

“In merito all’accesso agli atti, mi spiace fare lezioni di giurisprudenza ma nelle vicende amministrative, la conoscenza coincide con la ragione: la L. 241/90, legge dello Stato in materia di procedimento amministrativo,  al capo V, art. 22 comma 1b, descrive molto bene chi siano gli “interessati” al diritto di accesso agli atti amministrativi, individuando questo diritto come diretto, concreto e attuale; ora, senza proseguire nel tecnicismo, evidentemente ne Russo D’Auria ne l’associazione posseggono i requisiti previsti dalla legge per prendere visione degli atti in questione. Inoltre e ben più grave, sono stati riportati nomi e passaggi inesatti: il signor Russo ha presentato, sbagliando, la richiesta di accesso all’ufficio Ambiente, non competente in materia; il funzionario direttivo dell’area (e non il Dirigente come da voi riportato) ha indirizzato la richiesta prima all’ufficio all’epoca competente presso l’area e poi ha comunicato l’attuale responsabile del procedimento presso l’Area Gestione del Territorio, nella persona dell’ing. Claudio Dello Vicario (e mi scuso per dover riportare il suo nome) che condivide con il Dirigente da voi citato solo il cognome e non di certo le competenze. Una volta accertata l’insussistenza dei requisiti per l’accesso, bene ha fatto il Dirigente (questa volta dell’area competente) a rigettare la richiesta; alla luce dei fatti, sfido chiunque a dimostrare una reticenza o un immobilismo degli uffici che avete citato”.

“Ripristinato il giusto ordine delle cose, mi piacerebbe informare l’associazione Progetto Futuro che la fornitura delle macchine “trita rifiuti”, che costò (altra disinformazione fornita da Russo) circa 200 milioni delle vecchie lire, non è stata idea di questa amministrazione ma piuttosto della precedente, che solo dopo l’acquisto si è domandata cosa farne; dopo anni di abbandono delle macchine (quando però nessuno mai ha obiettato niente) abbiamo pensato di avviare una sperimentazione, firmando con alcuni esercizi commerciali, dei comodati d’uso gratuito con spese di predisposizione e utenze a loro carico; l’obiettivo era quello di mettere a punto le macchine, avviare la revisione ad oggi in corso e destinare le macchine alle mense scolastiche delle scuole, avendo dimostrato che queste apparecchiature non sono in grado di affrontare le grandi utenze dei ristoranti. In ogni momento della sperimentazione, si sapeva quindi con certezza “dove erano finite” quelle macchine. Ecco svelato “il giallo” dei trituratori: ad oggi l’amministrazione ha ancora tutte le macchine e ha condotto una utile sperimentazione come prevedevano i comodati… dov’è il grave discapito per la collettività?”

“Evidentemente il signor Russo D’Auria non ha mai smesso gli abiti del “grillino” che dai manifesti elettorali delle ultime amministrative, rideva beffardo anche se non si è mai capito se rideva degli amministratori locali, degli elettori o di se stesso; nonostante si sia ormai capito, sia a livello locale che nazionale, qual è la considerazione che gli italiani riservano all’antipolitica di Bebbe Grillo e dei suoi, Russo D’Auria continua ad aprire processi sommari e a sollevare dubbi che, nella maggioranza dei casi, finiscono per sottolineare la poca conoscenza dei temi proposti e l’incapacità di usare gli strumenti democratici e partecipativi offerti dalla legge ai cittadini.
Tutto ciò, righe e righe di polemiche, potevano essere arginate se si fosse interpellata preventivamente l’amministrazione comunale, magari non necessariamente me, piuttosto un amministratore più bravo, favorendo un confronto efficace e utile in modo da avere anche l’altra lettura delle cose, quella legittima e ufficiale. Sono state citate persone e figure professionali del tutto estranee alle vostre considerazioni, disegnate da quegli articoli come dipendenti omissivi e latitanti”.

“Come vede caro Direttore, non è sempre possibile dire l’ultima ed avere la completa visione delle cose, altrimenti  saremmo tutti in grado di finire i nostri interventi con un bel ‘punto’”.


Ringraziamo l’assessore per le risposte. Realmente,  senza alcuna ironia o vena polemica. Prima di mettere però il punto definitivo alla vicenda, vorremmo sapere – se ritiene di dirlo a noi e ai nostri lettori, anche se sappiamo che per legge l’Amministrazione ha una discrezionalità sulle sperimentazioni che non la obbliga a rendere pubblici i criteri di scelta – ancora una cosa, che non sappiamo: dove sono quelle macchine, quali esercizi commerciali le hanno avute in comodato d’uso e per quanto tempo?