Benedetto XVI: ‘In Africa ho avvertito forte la presenza di Dio’

23 marzo 2009 | 17:27
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Benedetto XVI: ‘In Africa ho avvertito forte la presenza di Dio’

Il Faro on line – “Mi sono rimaste nella memoria soprattutto due impressioni: da una parte l’impressione di questa cordialità quasi esuberante, di questa gioia, di un’Africa in festa, e mi sembra che nel Papa hanno visto, diciamo, la personificazione del fatto che siamo figli e famiglia di Dio”. È quanto ha detto il Papa sull’aereo che lo stava riportando in Italia. Le sue riflessioni sulla visita appena compiuta in Africa sono state riportate dalla Radio Vaticana. “Esiste – ha aggiunto – questa famiglia e noi con tutti i limiti siamo in questa famiglia e Dio è con noi. E così la presenza del Papa ha aiutato a sentire questo. E dall’altra parte mi ha fatto grande impressione lo spirito di raccoglimento nelle liturgie, il forte senso del sacro: nelle liturgie non c’è autopresentazione dei gruppi, autoanimazione, ma c’è la presenza del sacro, di Dio stesso; anche i movimenti erano sempre movimenti di rispetto e di coscienza della presenza divina. Questo mi ha fatto una grande impressione”.


Nel suo viaggio in Africa il Papa ha trovato conferma della ricchezza spirituale della Chiesa Africana e del grande servizio che essa offre al Continente. Lo ha detto lo stesso Benedetto XVI sull’aereo che da Luanda lo porta a Roma, con parole subito trasmesse integralmente dalla Radio Vaticana. A Yaounde’, ha raccontato il Pontefice, “abbiamo distribuito l’Instrumentum laboris per il Sinodo e abbiamo anche lavorato per il Sinodo. Nella sera del giorno di San Giuseppe mi sono riunito con i componenti del Consiglio per il Sinodo , 12 vescovi , e ognuno ha parlato della situazione della sua Chiesa locale, delle loro proposte, delle loro aspettative, e cosi’ e’ nata un’idea molto ricca della realta’ della Chiesa in Africa, come si muove, come soffre, che cosa fa, quali sono le speranze, i problemi”.
“Potrei – ha continuato Papa Ratzinger – raccontare molto: per esempio che la Chiesa del Sudafrica, che ha avuto un’esperienza di riconciliazione difficile, ma sostanzialmente riuscita, aiuta adesso con le sue esperienze il tentativo di riconciliazione in Burundi e cerca di fare qualcosa di simile, anche se con grandissime difficolta’, in Zimbabwe”.


Poi un pensiero alle due ragazze morte. “Sono stato profondamente colpito dal fatto che sabato nel caos formatosi all’ingresso dello stadio
sono morte due ragazze. Ho pregato e prego per loro. Purtroppo una non e’ stata ancora identificata. Il cardinal Bertone e mons. Filoni hanno potuto visitare la mamma dell’altra ragazza: una donna vedova, coraggiosa, con cinque figli. La ragazza deceduta, era la prima dei suoi figli ed era una catechista. E noi tutti preghiamo e speriamo che in futuro le cose possano essere organizzate in modo che questo non succeda piu'”. Lo ha detto Benedetto XVI sull’aereo che lo riporta da Luanda a Roma.  In volo il Papa ha poi confidato ai giornalisti che insieme con il dramma delle due giovani lo ha emozionato moltissimo il Centro Cardinal Leger dove sono accolti i malati, anche di AIds, a Yaounde’ in
Camerun. “Mi ha toccato il cuore – ha ammesso – vedere qui il mondo delle sofferenze molteplici, tutta la sofferenza, la tristezza, la poverta’ dell’esistenza umana, ma anche vedere come Stato e Chiesacollaborano per aiutare i sofferenti. Da una parte lo Stato gestisce in modo esemplare questo grande Centro, dall’altra, movimenti ecclesiali e realta’ della Chiesa collaborano per aiutare realmente queste persone. E si vede, mi sembra, che l’uomo aiutando il sofferente diventa piu’ uomo, il mondo diventa piu’ umano: questo rimane iscritto nella mia memoria”.

Angelo Perfetti