Stupro di Capodanno. Calicchio: ‘Basta cercare capri espiatori’

23 marzo 2009 | 02:35
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Stupro di Capodanno. Calicchio: ‘Basta cercare capri espiatori’

Fiumicino – Intervento del capogruppo Pd dopo la scarcerazione del giovane accusato

Il Faro on line – “Una società non deve permettersi di cercare i capri espiatori, per metterli alla gogna”. E’ questo il commento di Paolo Calicchio, capogruppo del Pd, sulla recente scarcerazione di Davide Franceschini, primo indagato per lo stupro di capodanno, e che ora ha visto ridimensionate le accuse, a seguito dell’esame del Dna risultato incompatibile con la tracce rinvenute sul corpo della ragazza. “Penso fermamente che una società che non riconosce – spiega Calicchio – o peggio, rifiuta di riconoscere gli errori del singolo come propri, e che, semplicemente, elimina il fastidio di dover dialogare con chi turba le sue leggi, scritte e non scritte, estraniandolo, sia una società che sbaglia. Sbaglia perché non capisce il valore dell’individualità che sta perdendo. Sbaglia oltremodo, perché non è in grado di ammettere un suo errore. Una società siffatta non cresce; è vuota perché non ha strumenti per recuperare i suoi soggetti”.

La società attuale, che per quanto ci si possa sforzare di pensarla altrimenti, spinge verso una non-cultura, alimentata da modelli sbagliati, e Calicchio su questo argomento, ha le idee ben chiare: “Da molti anni, credo esista un problema di degrado della gioventù, sottoposta a pressioni inaudite, in un mondo sempre meno tollerante e sempre più ristretto, fisicamente e geograficamente, a piccole fasce territoriali sicure. Giovani senza un futuro certo, dal punto di vista scolastico, lavorativo, professionale, familiare, abitativo. Giovani senza più valori, che non hanno punti di riferimento da imitare per avere successo nella vita se non la mitologia televisiva, fatta di modelli virtuali per mondi virtuali, che non hanno attinenza alcuna con la realtà difficile della vita quotidiana. Ciò è quanto lasciamo ai giovani e loro sono i figli di questa cultura deviata, che porta a folleggiare in maniera vile e a credere che tutto sia avverabile, anche con la violenza, anche con lo stupro, anche con il delitto, anche con la negazione dell’altrui individualità”.

In questo caso, come in altri recentemente, l’utilizzo dell’esame del dna, ha messo a tacere gli accusatori, “quindi – sottolinea Calicchio – credo sia giusto credere nella giustizia, invece di essere giustizialisti”.

Se non è cambiato il quadro indiziario a carico di Franceschini, certo è che la sua posizione si è alleggerita, e in conclusione Calicchio fa una riflessione critica sul tam tam che ha circondato l’indiziato: “Mi chiedo se qualcuno saprà scusarsi. Non so se questo ragazzo avrà delle conseguenze psicologiche dopo l’accaduto. Certo è che la gogna mediatica a cui è stato sottoposto, forse ha dei responsabili a monte. La leggerezza con cui è stato puntato il dito, in questi tre mesi, da il senso dell’attuale stato civile in cui versa questo Paese”.
S.C.