Travolse 11 persone a Dragona, sarà giudicato con rito abbreviato

24 marzo 2009 | 19:44
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Travolse 11 persone a Dragona, sarà giudicato con rito abbreviato

La richiesta di rito alternativo, sollecitata dal difensore dell’imputato, è stata accolta dal giudice

Il Faro on line – Sarà giudicato con rito abbreviato B.R. il 26enne torinese di origini croate che il 5 novembre scorso ha ferito undici persone (di cui due minorenni), investendole con la sua autovettura, che aspettavano l’autobus in via dei Romagnoli all’altezza di via Francesco Donati a Dragona, vicino Acilia. La richiesta di rito alternativo, sollecitata dal difensore dell’imputato, è stata accolta dal Gup Giovanni De Donato che ha rinviato quindi l’udienza al prossimo 19 maggio.
B.R. finì inizialmente in carcere con l’accusa di lesioni personali volontarie. Dopo 19 giorni gli furono concessi gli arresti domiciliari presso il campo nomadi di via Ortolani su decisione del tribunale del Riesame. Secondo la ricostruzione dell’accusa, rappresentata dal Pm Delia Cardia, l’imputato nel “percorrere via dei Romagnoli in direzione di Ostia Antica a forte velocità certamente inadeguata alle caratteristiche della strada e tenuto conto dell’ora e della presenza di traffico e pedoni”, perse “improvvisamente il controllo del veicolo e invaso la corsia opposta investendo undici persone e finendo la sua corsa contro un palo”. Il croato, sempre secondo l’accusa, “ha accettato il rischio di eventi lesivi”, essendosi messo alla guida dopo aver “assunto sostanze alcoliche e stupefacenti”. Pertanto nel capo di imputazione è contestata anche la violazione di due articoli del codice della strada “per aver circolato, in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico accertato di 1,85 mg e in stato di alterazione conseguente all’assunzione di cocaina e cannabis”. Nel giudizio si sono costituite parte civile alcuni dei pedoni investiti, quelli che hanno riportato le ferite più gravi. Tra questi anche Renata Ferentini, che all’inizio fu in pericolo di vita e poi giudicata guaribile in 125 giorni, che, attraverso l’avvocato Giorgio Beni, ha chiesto un risarcimento danni pari a due milioni di euro.