‘C’è troppo centro e poco Pdl’

26 marzo 2009 | 01:02
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‘C’è troppo centro e poco Pdl’

Raffica di emendamenti del Popolo della Libertà: ‘Evidente una situazione di immobilismo amministrativo’

Il Faro on line – Troppo centro poco Pdl questo il male di Fiumicino e alla conferenza stampa di ieri pomeriggio i rappresentanti del Pdl, quelli presenti, erano tutti d’accordo. D’accordo  anche sull’impossibilità di dialogare con Canapini su argomenti come infrastrutture, sicurezza, viabilità, punti fondamentali e dolenti e sulla necessità di dover utilizzare gli emendamenti per dare voce ai punti cardini del programma elettorale, alle promesse fatte ai cittadini e  non mantenute. Proprio per non incorrere in equivoci il consigliere Anselmo Tomaino chiarisce che la presentazione degli emendamenti da parte del Pdl testimonia una crisi politica che investe il Pdl e il Sindaco Canapini. Gli emendamenti proposti fotografano una situazione di immobilismo amministrativo a partire dallo sperpero dei 600 mila euro di spesa, – evidenziata dal Presidente del Consiglio Mauro Gonnelli –  per incarichi esterni e consulenze che potrebbero essere messi al servizio della comunità e reinvestiti in fondi, studi e progetti per la Città. Cosi come i 60 milioni di euro per le convenzioni urbanistiche ad oggi scadute con la cui ri-negoziazione si potrebbero garantire  delle risorse da investire sul grande annoso tema della viabilità. E poi, l’emendamento sugli asili nido illustrato dal consigliere De Vecchis, con la creazione di nidi famiglia che consentirebbero un risparmio di denaro pubblico, e l’altro quello  per l’area nord di Fiumicino, del quale il consigliere Roberto Sabelli si è fatto portavoce d una situazione drammatica e di pericoloso isolamento operato dall’amministrazione nei confronti delle località interessate. Insomma una minuziosa  cura ricostituente per tirare su è il caso di dirlo una Città che al momento è in balia di correnti che la stanno spingendo alla deriva. Gli uomini e i politici presenti ieri hanno però delineato le coordinate di un’altra rotta precisa anche se è balzato agli occhi che il parterre politico non era a ranghi completi e visto che in politica nulla è casuale anche questo fa riflettere. Lapidario infine l’intervento del capogruppo Graux che richiama ad una analisi di coscienza e di ideali che non devono tenere conto delle vittorie come nel caso del blocco della Tarsu avvenuta grazie al Pdl, ma che proprio dalle vittorie bisogna ripartire per una innovazione della macchina amministrativa che metta la parola fine alla consuetudine. Insomma, gli uomini, le idee, ci sono. L’ora del rinnovamento, forse per Fiumicino non è poi cosi lontano.
Roberta Tito