Vincenzo si dà fuoco e si consegna al cuore di Roma

26 marzo 2009 | 01:05
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Vincenzo si dà fuoco e si consegna al cuore di Roma

Gesto disperato in piazza del Campidoglio di un uomo rimasto senza lavoro

Il Faro on line – Un uomo si dà fuoco davanti al Campidoglio. Il suo gesto è disperato ma è stato necessario per questo uomo. Lo ha detto lui, Vincenzo Cesaretti. Il fuoco brucia tutto, porta via tutto, anche la stanchezza di viaggiare nei meandri di una burocrazia tutta italiana, che si trincera dietro i “non so”, “provi a passare più tardi”. E’ la fotografia di un paese dove dopo 20 anni i lavoratori italiani sono ancora incastrati in forme di associazionismo con contratti capestro quando i contratti esistono e in mano a datori di lavoro che sfruttano la buona fede di chi dà ancora un valore alla sua vita attraverso un lavoro dignitoso E purtroppo dopo 20 anni dobbiamo constatare che i lavoratori hanno sempre lo stesso valore: nessuno. Venti anni attraverso i quali ai lavoratori è stato tolto ogni diritto,dove si lavora a singhiozzo, per un mese, per una settimana, per un giorno, per un ora, dove la parola flessibilità è diventata solo sinonimo di precarietà. Forse allora è vero che l’Italia non è più una Repubblica fondata sul lavoro, forse è vero che alla nostra e cara vecchia Costituzione anno dopo anno le hanno tolto l’unica prova della sua esistenza. Perchè se il lavoro non c’è davvero più, non c’è più tutela, non c’è più diritto, non c’è più la Costituzione. Allora Vincenzo ha ragione a darsi fuoco. E il luogo scelto per bruciarsi le membra è emblematico, la Piazza del Campidoglio è il cuore di Roma, il cuore della Lupa,alla quale Vincenzo si è consegnato con  un ultimo atto disperato di fronte ad ogni sorta di ingiustizia. Dove affida come un figlio le sue urla “mamma pensaci tu”. E oggi finalmente e inesorabilmente mentre lui giace nel suo letto di fuoco e piange, Roma si è accorta di lui e si sa Roma non dimentica i suoi figli.
Roberta Tito
(Appunti di viaggio)