Ancora acque agitate in Alitalia

4 aprile 2009 | 17:23
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Ancora acque agitate in Alitalia

Fiumicino – Lunedì due assemblee dei tecnici di linea

Il Faro on line – Acque agitate in Alitalia tra i tecnici di linea addetti ai controlli di motori, gomme, impianti elettrici e luci degli aerei. Dopo l’invio, da parte dell’Azienda, di un’ottantina circa di lettere di trasferimento in altre sedi diverse da Roma, i meccanici si riuniranno lunedì nell’aeroporto di Fiumicino in due assemblee organizzate dalla Filt Cgil. Entrambe si svolgeranno nei pressi dell’area tecnica: la prima dalle 10 alle 12, la seconda dalle 16 alle 18. Intanto, a quanto si è appreso, i tecnici starebbero mettendo in atto una sorta di «sciopero bianco», mostrandosi cioè più scrupolosi nell’applicazione della normativa vigente con conseguente allungamento delle  procedure. Al momento, al Leonardo da Vinci l’operativo voli Alitalia appare comunque pressochè regolare.
“Lavoro da vent’anni in Alitalia – si sfoga un tecnico di linea che vuol restare nell’anonimato – Il trasferimento in un’altra sede, come ad esempio Milano, comporterebbe per me, così come per gli altri miei colleghi, una serie di problemi. Innanzitutto, quello economico. Lo stipendio sarebbe lo stesso. In aggiunta, però, dovrei chiudere casa qui a Roma, fare le valigie con tutta la famiglia e mettere quindi in conto le spese per il trasferimento. Senza dimenticare poi l’affitto della nuova casa. Confesso – conclude scuotendo più volte la testa – A questo punto, e, credetemi, lo dico a malincuore considerando quanti anni della mia vita ho dedicato a questo lavoro, è meglio la Cassa Integrazione”.
Sempre lunedì, secondo quanto rende noto Silvano Bernacchia, rappresentante sindacale della Filt Cgil per quanto riguarda il reparto manutenzione, è previsto un incontro con l’Azienda a cui, oltre alla Filt Cgil, parteciperanno anche Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugltrasporti. “Chiederemo il rispetto degli accordi firmati”, commenta il sindacalista che, tra le richieste, elenca il pagamento del ticket notturno, i 26 giorni di ferie l’anno “e non 22”, i riposi compensativi, “quattro per legge, che l’Azienda non vuole riconoscere” Sull’esito della riunione di lunedì, Bernacchia si dice fiducioso, anche se avverte che “nel caso finisse male, è assai probabile che si instauri un clima di agitazione tra i lavoratori impiegati anche in altri settori. A quel punto – ha aggiunto – verrebbero immediatamente indette altre assemblee”.