Nuoto sincroinizzato, è di Ladispoli il primo atleta italiano a livello agonistico

9 aprile 2009 | 19:33
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Nuoto sincroinizzato, è di Ladispoli il primo atleta italiano a livello agonistico

Parteciperà a Milano al trofeo europeo

Il Faro on line – Giorgio Minisini, 13 anni, residente a Ladispoli è il primo atleta italiano a livello agonistico di nuoto sincronizzato. A Milano parteciperà al Trofeo europeo. Giorgio, è abituato ormai da anni a gareggiare in un ambiente quasi al femminile, quello del sincro agonistico. A livello amatoriale di maschi ce ne sono (anzi pure in crescita), ma a gareggiare c’è soltanto lui, un primato di cui è tutt’altro che fiero. Nato a Ladispoli, Minisini sguazza in piscina fin da piccolissimo: sua madre è istruttrice di sincro, il padre è giudice e anche i suoi fratelli lo hanno preceduto in questo sport essendo il più piccolo. In particolare il maggiore Marco, che gli è stato da esempio. “Faccio sincro da quando avevo sei anni, ma non mi piace essere costretto a
gareggiare sempre con le ragazze – dice Giorgio – All’inizio avevo paura che mi prendessero in giro, e qualche volta è capitato. Per questo motivo ho aspettato due anni, poi ho visto mio fratello e mi sono fatto coraggio. E adesso in giro non mi ci prendono più”.
 Minisini è a Milano per partecipare alla sua prima gara internazionale, il terzo trofeo europeo di sincro maschile, che per la prima volta sbarca in Italia con madrina di eccezione Giovanna Burlando.
Sabato, giorno delle gare alla vigilia di Pasqua, il ragazzino farà un’esibizione. Essendo l’unico maschio nel sincro agonistico (gareggia nella categoria ‘ragazzi’) la sua vita ha parecchi aspetti
singolari. “Nello spogliatoio sono sempre da solo”. Certo, essere battuto da una femmina non fa piacere, specie a quell’età. “Non è una cosa facile da digerire, mi dà fastidio. Quando vengo sconfitto dico sempre che la colpa è solo mia, e questo mi è di stimolo per allenarmi di più. Ma penso anche che in fondo è normale: le ragazze sviluppano prima”. Ma a lui mancano gli scherzi fra maschietti: “Le ragazze hanno un altro modo di divertirsi”. Cosa fare per diffondere il sincro tra i ragazzi? “Magari far girare un video su internet, cadrebbe ogni pregiudizio e finirebbero le discriminazioni” propone Minisini, che al sincro abbina, sempre da atleta agonista, un altro sport di nicchia, il taekwondo. “Il calcio? Ho provato, ma lo vedo solo come gioco”.
Al trofeo parteciperanno 70 atleti provenienti da tutta Europa: anche Francia, Germania, Repubblica Ceca, Olanda, Svezia e Spagna e inoltre rappresentanti di Ucraina, Giappone e Belgio impegnati nel singolo. Dodici squadre in tutto (con qualche ragazza) di dieci nazioni. Come premio saranno distribuiti anche dei tappanasi in oro e argento. Per la promozione del sincro c’è anche il tentativo di creare un comitato internazionale. Parte del ricavato delle gare milanesi sarà devoluto alla Lega italiana per la lotta contro i tumori. “Molti non sanno che il nuoto sincronizzato nasce come sport prettamente maschile”. Afferma Gian Mario Felicetti, promotore del torneo e capitano dell’unica squadra italiana (SyncDifferent) che si allena proprio a Milano.