Omicidio Zaffino, smascherato l’assassino

21 aprile 2009 | 02:11
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Omicidio Zaffino, smascherato l’assassino

Fiumicino – Si presenta al commissariato per collaborare ma la sua versione non regge e viene arrestato

Il Faro on line – “Ero ospite a casa di Zaffino la sera di Pasquetta. Avevamo discusso perché aveva fatto apprezzamenti sulla mia compagna. Io l’ho avvisata e lei ha organizzato una spedizione punitiva. Poco dopo, infatti, sono arrivati in casa tre uomini, uno chiamato il Nero. Dopo averlo ucciso lo hanno avvolto nelle lenzuola, chiuso in un sacco e portato via. Mi hanno minacciato di non dire nulla. Ero terrorizzato e mi sono messo a dormire”.
Si è presentato spontaneamente negli uffici della polizia di Stato con i suoi avvocati dicendo di avere importanti dichiarazioni da fare in merito alla morte di Domenico Zaffino, il 59enne originario di Reggio Calabria, residente a Ostia, trovato morto il 15 aprile a Fiumicino, in
via Rambon sul greto del Tevere. Ma le sue dichiarazioni sono state subito smontate dagli agenti della sezione omicidi della squadra mobile, diretta da Stefano Signoretti e, dopo poco, l’uomo ha confessato.
E’ finito così in manette B.C., 53enne originario di Trapani, residente a Fiumicino ma di fatto senza fissa dimora e senza lavoro con numerosi precedenti alle spalle per reati contro la persona e il patrimonio.
L’uomo venerdì sera alle 23.00 si è recato negli uffici della mobile in via di San Vitale.

Inizialmente i poliziotti della mobile e del commissariato di Fiumicino, diretto da Patrizia Sposato, non avevano escluso che l’uomo si fosse suicidato per problemi familiari. Ipotesi scartata quando sul posto del ritrovamento del cadavere è stata trovata una busta con delle lenzuola e le scarpe dell’uomo intrise di sangue. Dopo aver identificato la vittima, gli inquirenti si sono recati nella sua abitazione dove hanno trovato evidenti tracce di sangue. Hanno ascoltato gli amici del 59enne ricostruendo le sue ultime ore di vita. La vittima la sera di Pasquetta era stata nel bar di piazza Gasparri, a Ostia, con alcuni amici. Tra questi anche il 53enne che, non sapendo dove andare a dormire, è stato invitato da Zaffino. A casa tra i due, entrambi in stato di ebbrezza, è nata una discussione durante la quale il 53enne ha colpito il 59enne con un coltello da cucina, che ancora non è stato trovato, che come hanno accertato gli investigatori, la vittima teneva sul comodino della camera da letto per paura dei ladri. Dopo averlo ucciso il 53enne ha avvolto il corpo della vittima tra le coperte e lo ha trasportato in via Rambon. I giorni immediatamente successivi al delitto ha usato casa e l’auto della vittima. Alla base dell’omicidio sembrerebbe esserci una lite scaturita per apprezzamenti fatti dalla vittima sulla compagna dell’assassino.