Influenza suina, i consigli del Ministero della Salute

25 aprile 2009 | 17:04
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Influenza suina, i consigli del Ministero della Salute

Il Faro on line – “Evitare la visita di mercati o di fattorie in cui si puo’ venire a contatto con suini che potrebbero essere infetti; consumare cibi a base di carne suina  solo dopo accurata cottura; evitare di portare le mani a contatto con occhi naso e bocca; lavarsi spesso le mani  con acqua e sapone o con detergenti a base di alcool”. 

Sono questi i consigli rivolti dal ministero della Salute ai viaggiatori diretti nelle aree interessate da focolai di influenza suina, Messico e Usa (California e Texas).  Il ministero avverte inoltre che “la vaccinazione con i  tradizionali vaccini antinfluenzali (vaccini stagionali), pur sollecitando le difese immunitarie, probabilmente non Ã¨  efficace nei confronti di questa specifica infezione”.

Per quanto riguarda invece i viaggiatori provenienti dalle  aree interessate dai focolai, il ministero avverte che “nel caso si ritenga di essere stati esposti a contatti con  suini o con persone affette da influenza suina” e’ necessario “tenere sotto controllo lo stato di salute per  ameno 7-10 giorni. Se durante questo periodo si dovesse accusare febbre e sintomatologia simil-influenzale (faringite, tosse secca, mal di testa, dolori muscolari ecc)”, il ministero raccomanda di “consultare telefonicamente un medico o contattare i numeri telefonici che verranno indicati segnalando il viaggio e l’eventuale contatto con suini o persone affette da influenza”.

IL VACCINO


Gli esperti internazionali sono già al lavoro sul vaccino capace di contrastare il nuovo virus che ha cominciato a colpire in Messico e Stati Uniti. “Stiamo analizzando la sequenza nucleotidica e ci stiamo attivando per il vaccino”, ha detto all’Ansa dagli Stati Uniti il direttore del Centro Novartis Vaccines and Diagnostics di Siena. Dal 1997 il gruppo di Rappuoli sta lavorando a un vaccino pre-pandemia, basato sul virus H5N1 diffuso nel 1997 a Hong Kong. “Grazie all’esperienza accumulata in oltre dieci anni – ha detto ancora Rappuoli – sappiamo come si comportano sia gli adiuvanti sia il vaccino, tanto che saremmo in grado di cominciare a produrlo velocemente». I primi milioni di dosi potrebbero essere disponibili in meno di sei mesi. Il fatto che il virus dell’influenza suina sia del tipo H1N1 potrebbe far sperare che gli attuali vaccini anti-influenzali possano essere utili, visto che contengono il virus H1N1. Ma, ha rilevato Rappuoli, “è troppo presto per poterlo dire perchè il virus è stato appena isolato e la sua caratterizzazione è in corso. I dati preliminari indicano però che il virus dell’influenza dei suini sarebbe moto distante dal virus del tipo H1N1 contenuto nel vaccino. Soltanto tra qualche giorno avremo una risposta definitiva. L’aspettativa, comunque, è quella di una protezione bassa o nulla”. Il virus che sta colpendo in Messico e negli Stati Uniti «sembra essere il risultato di un riassortimento di un virus aviario, suino e umano”.


LE SCORTE IN ITALIA


Sono attualmente stoccate presso il Ministero quaranta milioni di dosi di farmaci antivirali. Lo precisa il Sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio, in merito a notizie, “inesatte”, diffuse da organi di informazione su una presunta insufficienza nel nostro Paese di scorte di farmaci antivirali per far fronte ad una eventuale pandemia da influenza suina. Più precisamente sono disponibili circa dieci milioni di dosi di farmaco Zanamivir (Relenza) e 60mila dosi di farmaco Oseltamivir (Tamiflu) pronte per l’assunzione. Sono inoltre disponibili circa 30 milioni di dosi di Tamiflu sotto forma di polvere, per l’incapsulamento della quale è già stato dato mandato all’Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. Tale polvere, peraltro, può essere assunta, in estrema emergenza, in soluzione liquida.


IL FOCOLAIO


Il virus della febbre suina che ha provocato decine di morti in Messico e casi non mortali negli Stati Uniti ha “chiaramente un potenziale pandemico”.  E’ l’allarme lanciato dal direttore generale dell’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), Margaret Chan, che ha invitato i Paesi non colpiti ad aumentare la loro vigilanza.