Al mercato dei fiori la crisi si sente. Colpite anche le ‘rose rosse’

26 aprile 2009 | 19:40
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Al mercato dei fiori la crisi si sente. Colpite anche le ‘rose rosse’

La testimonianza di Francesco Morabito, produttore di Ardea

Il Faro on line – C’è aria di crisi tra i variopinti banchi del mercato dei fiori di Roma. I girasoli trionfano accanto alle iris viola, le rose rosse dal lunghissimo stelo contendono lo spazio ai tulipani rosa, gialli, bianchi. Orchidee sempre meno rare, specie le thailandesi. Ma nonostante il tripudio di colori e l’inebriante miscela di profumi, al mercato all’ingrosso di via Trionfale non si respira più la stessa aria di prima, oggi è meno spensierata e meno spendacciona. Si risparmia su tutto, anche per l’addobbo di un matrimonio o di un funerale. E così chi produce fiori e chi li rivende, in questo periodo si lamenta perchè non fa grandi affari. Le vendite sono in calo del 30% in meno rispetto all’anno scorso e le feste comandate sono ormai in tono minore. ‘Ditelo con i fiorì si usa poco a Pasqua, San Giuseppe e perfino a San Valentino. “C’è crisi, c’è crisi, e le spese sono tante – afferma Francesco Morabito, produttore della zona di Ardea, allAdn Kronos – la manopera costa troppo e d’inverno le serre vanno riscaldate. La gente compra sempre meno fiori”. Una vita di sacrifici quella di Morabito da cinquanta anni nel settore del florivivaismo. Ogni giorno la sveglia suona all’una (di notte), una doccia e via alla volta di Roma da Tor San Lorenzo per arrivare alle 2.30 in punto a via Trionfale. Ogni giorno, tranne la domenica, la routine si ripete per per vendere i fiori al mercato.
Gli fa eco Marco Campanelli, grossista. “L’assortimento floreale è aumentato, le varietà di fiori, sono centinaia ormai, provenienti da ogni angolo della Terra, ma le richieste in termini di quantità sono molto diminuite, soprattutto in confronto all’anno scorso». Nel suo chiosco  comunque, si trovano mazzi di rose grandi e piccoli di qualsiasi colore, arrivano dal Kenia, dall’Equador, dal Sudafrica ma anche dalle serre
del Lazio meridionale”.