Ardea, la strana storia dell’elegante clochard

27 aprile 2009 | 00:39
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Ardea, la strana storia dell’elegante clochard

Un 45enne di Nettuno da tre mesi alloggia in un rudere fatiscente sul lungomare

Il Faro on line – Continuano i controlli sul lungomare da parte della polizia municipale. Una pattuglia ha rintracciato in un manufatto sul mare a rischio crollo, abbandonato dai proprietari ma recintato per sicurezza dal Comune, un uomo sui quarantacinque anni residente a Nettuno che da tre mesi alloggiava nel rudere sul lungomare per motivi sconosciuti. L’uomo Marco S., ben mantenuto, distinto con fare garbato, un parlare fiorito, ha detto mostrando l’invito della municipale: “E’ venuta una pattuglia della municipale il 24 di questo mese per  consegnarmi un foglio di invito per recarmi al Comando. Spero che mi diano un alloggio, confido nel sindaco che ho saputo essere di Nettuno e negli agenti della municipale che si sono dimostrati molto umani e gentili; del resto – ha concluso – così non posso vivere senza neppure un servizio igienico e acqua. Per lavarmi, sono costretto ad andare nei locali pubblici”.
A differenza di quanti in passato hanno  occupato il manufatto, questo signore  – con il quale abbiamo fatto una lunga chiacchierata – andava civilmente a gettare un busta di immondizia, cosa che i suoi predecessori non facevano. Precedentemente gli occupanti rom, sbandati vari e anche qualche spacciatore successivamente tratto in arresto dai carabinieri di Ardea, gettavano immondizia all’interno della casa.
Il manufatto è stato dichiarato inagibile dai vigili del fuoco dopo un controllo durante l’operazione di demolizione di una villetta adiacente costruita abusivamente. Il manufatto, come tanti altri,  dovrebbe essere demolito per ridare la spiaggia ai cittadini e villeggianti come aveva promesso lo stesso sindaco Carlo Eufemi  in un’intervista  di un anno fa durante la demolizione stessa (nella foto) . Sono diversi i manufatti fatiscenti  ed abusivi che insistono sull’arenile, chiusi d’inverno e affittati d’estate spesso anche a nero, fabbricati  che danno l’impressione di essere in una “Beirut europea” e  sono sempre più  quanti chiamano quasi tutto il lungomare “The New Beirut”

Del resto entrando nel territorio di Ardea dal confine con Torvaianica, è visibile un ex albergo di quattro piani, punto di riferimento per i naviganti, una volta fiore all’occhiello dei pochissimi alberghi di Ardea, oggi sempre più un manufatto simile a quelli di Beirut o di Bagdad dopo i potenti bombardamenti. Basta proseguire lungo la litoranea per imbattersi in altre piccole baraccopoli rigorosamente abusive e fatiscenti, senza servizi igienici o meglio con servizi igienici che scaricano in pozzi neri a dispersione realizzati spesso anche sull’arenile demaniale. Va ricordato come dieci anni fa l’ex sindaco Martino Farneti iniziò a demolire le baracche sul lungomare dei Troiani liberando un lungo tratto di spiaggia che riconsegnò alla popolazione festante.

Da notizie non confermate ma neppure smentite sembra che a breve per volontà del sindaco e del suo delegato Alberto Montesi, con il completamento della parte burocratica portata a termine dal neo dirigente ai lavori pubblici ed urbanistica, inizieranno i lavori di demolizione per liberare il mare. Intanto proprio oggi il presidente della commissione trasparenza Fanco ed il consigliere Marcucci, ognuno per proprio conto, hanno effettuato un sopralluogo.
Luigi Centore