Bonelli: ‘Ostia Lido occupata dagli stabilimenti balneari’

27 aprile 2009 | 00:52
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Bonelli: ‘Ostia Lido occupata dagli stabilimenti balneari’

Chiesta l’apertura di un’inchiesta sul Demanio anche per Fregene e Torvaianica

Il Faro on line – A Roma, lido di Ostia, l’85% delle spiagge è occupata da stabilimenti e il lungomare non esiste e il mare non si vede. A Fregene identica situazione, mentre a Torvaianica (provincia di Roma) 8 Km ininterrotti di case edifici impedisce la visuale e l’accesso al mare. A denunciarlo è l’eponente verde Angelo Bonelli. “È giunto il momento – sottolinea – che si apra un’inchiesta sulla gestione del demanio marittimo a Roma. Il 15 maggio presenteremo il manuale di autodifesa del bagnante strumento al servizio dei cittadini che vogliono far valere i propri diritti quando si recano al mare”. Ma non sono solo gli stabilimenti. “A questi -riferisce- dobbiamo aggiungere le
infrastrutture, i campeggi ed i villaggi turistici, le opere abusive residenziali, e soprattutto gli agglomerati urbani costieri realizzati a ridosso dell’arenile: come nel caso di Torvajanica, Pomezia – Roma, dove circa 9 km di costa/spiaggia sono completamente nascosti da file ininterrotte di palazzi, stabilimenti e ville”.
Bonelli ricorda che “il dato sull’occupazione delle aree demaniali marittime in Italia si aggira intorno al 60% del totale del litorale. La forte privatizzazione degli arenili -spiega- ha portato i cittadini a non poter godere del diritto di andare al mare senza pagare un biglietto d’ingresso e questo è una violazione di legge. Una famiglia italiana ogni giorno è costretta a pagare, spesso solo per farsi un bagno, un biglietto d’ingresso a un costo medio a persona tra i 5 ai 15 euro, nonostante vi sia una norma di legge l’art. 1, comma 251, legge 296/2006 è fatto ‘obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione”. Quanto a Ostia “dove – osserva – le concessioni demaniali sono state rinnovate in assenza di qualsiasi gara di evidenza pubblica, è come se ci trovassimo di fronte ad una casta quella dei balneari che si trasmette di generazione in generazione le concessioni demaniali”.