Il Papa in Abruzzo: ‘Ci sia serio esame di coscienza’

28 aprile 2009 | 17:02
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Il Papa in Abruzzo: ‘Ci sia serio esame di coscienza’

Il Faro on line – “Come cristiani dobbiamo chiederci: ‘Che cosa vuole dirci il Signore attraverso questo triste eventò?’. Abbiamo vissuto la Pasqua confrontandoci con questo trauma, interrogando la Parola di Dio e ricevendone nuova luce”. Benedetto XVI in Abruzzo va subito al cuore del problema, cerca spiegazioni, si adagia sui dubbi dellam ragione. E risponde con la Fede.
“Abbiamo celebrato la morte e la risurrezione di Cristo portando nella mente e nel cuore il vostro dolore, pregando perchè non venisse meno nelle persone colpite la fiducia in Dio e la speranza». Lo ha detto Papa Benedetto XVI, parlando alla caserma della guardia di finanza di Coppito, frazione dell’Aquila, nell’ambito della sua visita nelle zone colpite dal terremoto.
“Anche come comunità civile occorre fare un serio esame di coscienza – ha sottolineato il Pontefice -, affinchè il livello delle responsabilità, in ogni momento, mai venga meno. Questo ampio piazzale, che ha ospitato le salme delle tante vittime per la celebrazione delle esequie, raccoglie oggi le forze impegnate ad aiutare L’Aquila e l’Abruzzo a risorgere presto dalle macerie del terremoto – ha spiegato il Papa -. La mia visita in mezzo a voi, da me desiderata sin dal primo momento, vuole essere un segno della mia vicinanza a ciascuno di voi e della fraterna solidarietà di tutta la Chiesa”.


Ricordando le quasi 300 vittime del terremoto, papa Ratzinger ha detto che “essi sono vivi in Dio e attendono da voi una testimonianza di
coraggio e di speranza. Attendono di veder rinascere questa loro terra – ha affermato il pontefice – che deve tornare ad ornarsi di case e chiese, belle e solide. È proprio in nome di questi fratelli e sorelle – ha aggiunto – che ci si deve impegnare nuovamente a vivere facendo ricorso a ciò che non muore e che il terremoto non ha distrutto: l’amore. L’amore rimane anche al di là del guado di questa nostra precaria esistenza terrena perchè l’amore vero è Dio. Chi ama vince, in Dio, la morte – ha concluso – e sa di non perdere coloro che ha amato”.


Il Papa lancia un monito: dopo quanto accaduto in Abruzzo, la comunità civile deve fare “un serio esame di coscienza, affinchè il livello delle responsabilità, in ogni momento, mai venga meno. A questa condizione – ha poi aggiunto – L’Aquila, anche se ferita, potrà tornare a volare”.
Angelo Perfetti