Febbre suina: cala in Messico, aumenta in America

4 maggio 2009 | 01:47
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Febbre suina: cala in Messico, aumenta in America

L’epidemia di febbre suina in Messico è in una fase calante. Lo ha assicurato il ministro della Sanita’ messicano, Jose’ Angel Cordova, invitando tuttavia alla prudenza. “L’evoluzione dell’epidemia si trova al momento in una fase calante – ha detto Cordova, confermano che le vittime del virus H1N1 sono 19 – il picco a livello nazionale lo si e’ avuto nei giorni scorsi, tra il 23 e il 28 aprile”.
Gli ultimi dati, ha affermato ancora il ministro, “dimostrano che il virus è stato suscettibile agli antivirali e che le misure preventive sembrano essere state efficaci nel ridurne la diffusione”. Dei 506 casi accertati in Messico, il 53,8% riguarda le donne e il 46,2% gli uomini. La maggior parte dei contagi ha riguardato i bambini tra 0 e 9 anni (24,1%), poi i minori tra i 10 e i 19 anni (23,7%), quindi i giovani tra i 20 e i 29 anni (23,7%) e infine gli adulti tra i 30 e i 39 anni (13,6%).
Continua invece ad aumentare negli Stati Uniti il numero di persone contagiate dal virus H1N1. Secondo il Centro di controllo e prevenzione delle malattie di Atlanta (Cdc), i casi accertati di febbre suina sono 226 – questa mattina l’Oms li aveva quantificati in 160 – in 30 Stati. Finora uno solo si è rivelato mortale, quello di un bambino di origine messicana di 23 mesi deceduto in Texas