‘Lungomare nel degrado, ignorata la richiesta di accesso agli atti’

11 maggio 2009 | 15:32
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‘Lungomare nel degrado, ignorata la richiesta di accesso agli atti’

Fiumicino – La critica del presidente dell’associazione progetto Futuro: ‘E’ un modo di amministrare inaccettabile’

Il Faro on line – “Panchine divelte, muretti crollati, verde pubblico inesistente, un sistema idrico mai utilizzato. E poi ancora sporcizia e abbandono”. E’ la descrizione che Mario Russo D’Auria (nella foto), presidente dell’Associazione Progetto Futuro, faceva del lungomare di Fiumicino, dopo un attento sopralluogo effettuato nel mese di marzo. Conseguentemente chiese regolare accesso agli atti per capire quanto quello scempio (in gran parte visibile ancora adesso passando per lungomare della Salute a Fiumicino), ma ad oggi, ben oltre i 30 giorni di legge, non solo quegli atti non sono stati consegnati ma nessuno ha nemmeno ufficialmente espresso il diniego a fornire tale documentazione. “E’ un modo di amministrare inaccettabile. Che fa pensare molto su come questo Comune venga gestito. In primo luogo non ci dovrebbe nemmeno essere bisogno di chiedere come vengono impiegato i soldi della collettività in quanto tutto dovrebbe essere consultabile sul sito internet del Comune. Ma la casa di vetro di Canapini, purtroppo, deve avere i vetri molto sporchi tanto da risultare offuscati agli occhi dei cittadini. Ma il vizio di non dare gli atti di governo non è solo nei confronti delle associazioni territoriali, bensì anche all’interno stesso dell’alveo politico locale; se è vero come è vero che neanche i consiglieri di opposizione, per altri argomenti, sono riusciti ad ottenere documenti – si badi bene, documenti e non chiarimenti – una volta chiesti all’Amministrazione. Chi governa si dovrebbe ricordare che sta in quel posto non per volere divino ma per il voto dei cittadini, e ad essi deve, e sottolineo deve, rendere conto. E’ una questione di morale politica, al di là delle tante lezioncine sui cavilli di legge che permettono al Comune di non far vedere le carte ai cittadini. Ma poi perché il Comune dovrebbe evitare di fornire i documenti? La domanda è legittima – conclude Russo D’Auria – la risposta ognuno può darla per sé”.