La musicoterapia sbarca a Ostia

11 maggio 2009 | 15:29
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La musicoterapia sbarca a Ostia

L’associazione ‘Ali e radici’ presenta in Municipio i propri obiettivi

Il Faro on line – La musica, la danza, il movimento del corpo e lo stare insieme come forma di applicazione nel campo della formazione, ricerca, prevenzione e riabilitazione attraverso la socio-musicoterapia clinica. L’iniziativa dell’associazioni “Ali e Radici onlus”, sbarca a Ostia con il suo bagaglio di esperienza che risale al momento della sua fondazione datata 2004. Alla presenza del presidente del municipio XIII, Giacomo Vizzani, del presidente del consiglio municipale Adriana Vartolo, del consigliere provinciale Piero Cucunato e del consigliere municipale Ornella Bergamini, i fondatori del centro educativo, Pasquale Francesco Cariello, Myrian Caparotta, Tania Riente, Patrizia Rangone e Franco D’Anello, hanno presentato gli intenti che si prefigge l’associazione: formazione scientifica, professionale, umanistica e tecnica della socio-musicoterapia clinica e la prevenzione e riabilitazione in ambito psico-sociale, psico-fisico e psico-motoria, il tutto affidato a psicologi e psicoterapeuti. E la dimostrazione di tutto questo è stata data con una splendida esibizione di flamenco affidata a due maestri spagnoli e di due musicisti che si sono cimentati in musica caraibica. Nel suo intervento Adriana Vartolo ha voluto evidenziare l’importanza della formazione dei giovani in questo particolare settore. “Abbiamo bisogno di formazione per un lavoro stabile e meno flessibile di quello di oggi. Una esigenza che si incontra con le necessità dei pazienti che hanno necessità di trovare un riscontro il più qualificato possibile”. Il consigliere provinciale Cucunato ha auspicato maggiore investimento pubblico in questo settore, soprattutto all’interno dei servizi sociali. Il presidente Vizzani ha espresso il suo personale apprezzamento per l’iniziativa e per l’associazione che nel nome ricorda la terra e il cielo ambiti naturali che i pazienti possono e devono ritrovare per riprendere un discorso interrotto dalla malattia”.