‘L’autovelox è giusto, ma è sbagliata l’applicazione che ne fa il Comune’

18 maggio 2009 | 23:26
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‘L’autovelox è giusto, ma è sbagliata l’applicazione che ne fa il Comune’

Fiumicino – Mario Russo D’Auria: ‘La vera sicurezza si fa educando e non con la repressione’

Il Faro on line – “La sicurezza sulle strade è una priorità, ma non si ottiene mettendo da un giorno all’altro una serie di autovelox sulle strade, senza dare alla cittadinanza il tempo di essere educata”. A parlare è Mario Russo D’Auria, presidente dell’Associazione Progetto Futuro, che interviene sullo spinoso argomento della viabilità. “In momento di forte crisi economica come è questo, andare a colpire famiglie che magari superano di poco il limite consentito o per accompagnare i figli a scuola o per andare al lavoro mi sembra un eccesso, e non certo di velocità. Sia chiaro, l’autovelox  in sé non è un problema ed è giusto intervenire per la sicurezza. Tant’è che non ci sogniamo nemmeno di diffondere la notizia sull’ubicazione degli stessi autovelox sul territorio, proprio perché riteniamo assolutamente corretto l’uso di tali apparecchiature per migliorare la sicurezza stradale.
Ma la vera sicurezza si fa educando, e non con la repressione, per di più finalizzata a fare cassa. Allora forse sarebbe meglio che il Comune di Fiumicino facesse una campagna di informazione dando ai cittadini qualche mese di tempo per abituarsi, magari tarando le macchinette in maniera tale da colpire realmente solo i pirati della strada. Stare al fianco dei cittadini è una missione che troppi nostri politici hanno dimenticato”.
Russo D’Auria analizza poi un altro problema: “Dato che la gestione degli autovelox non è comunale ma è affidata a terzi, il cittadino che deve confrontarsi non può farlo con gli uffici di viam Portuense, ma in maniera assolutamente inefficace con la società che gestisce le macchinette. Così non va. E’ ora che il cittadino e le sue esigenze tornino protagonisti dei pensieri dei nostri politici locali, peraltro votati proprio da quei cittadini che ormai troppo spesso ignorano”.