Pomezia, ritorna la grande statua di Minerva Tritonia

18 maggio 2009 | 23:00
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Pomezia, ritorna la grande statua di Minerva Tritonia

Conferenza stampa prevista il 20 maggio alle ore 13.00 nella Sala delle Bandiere di Palazzo Valentini

Il Faro on line – Ritorna a Pomezia, dopo molti anni dalla scoperta, la grande statua di Minerva Tritonia. La statua, in terracotta policroma, sarà esposta a partire dal 22 maggio nelle sale del Museo Archeologico “Lavinium” in loc. Pratica di Mare.
Per illustrare l’importanza che il ritorno dell’opera d’arte riveste per il suo territorio e sottolineare il grande contributo che questa straordinaria raffigurazione di Minerva porterà al patrimonio artistico italiano essendo da ora in avanti esposta al pubblico stabilmente, si terrà il 20 maggio alle ore 13.00 nella Sala delle Bandiere di Palazzo Valentini una conferenza stampa cui parteciperanno  l’Assessore Cecilia D’Elia, e l’Assessore al Turismo Patrizia Prestipino, l’Assessore alla Cultura della Regione Lazio Giulia Rodano, la Dott.ssa Marina Sapelli Soprintendente dei Beni Archeologici del Lazio e la Dott.ssa Stefania Panella Responsabile del territorio per conto della stessa Soprintendenza, la Prof.ssa Maria Fenelli, dell’Università di Roma “La Sapienza”, la Dott.ssa Giovanna De Palma dell’Istituto Centrale Nazionale del Restauro, che ha curato il lungo e difficile restauro. Per il Comune di Pomezia saranno presenti il Sindaco Enrico De Fusco, l’Assessore alla Cultura Alba Rosa, il Dirigente della Sezione Cultura Dott. Angelo Scimè, l’Architetto Monica Sorti, progettista dell’allestimento e la Dott.ssa Maria Luisa Bruto, Direttrice del Museo. La conferenza sarà moderata dalla giornalista Dott.ssa Cinzia Dal Maso.
La statua fu scoperta durante gli scavi dell’Università di Roma “La Sapienza” alla fine degli anni ’70 nel deposito votivo del santuario di Minerva. Da allora l’importante reperto ricoverato all’ICR per il restauro, è stato esposto solo in occasione di mostre, tra cui possiamo citare la recente “Rovine e rinascite dell’Arte in Italia” svoltasi al Colosseo fino al marzo scorso. Si tratta di una raffigurazione di Minerva accompagnata dal Tritone, da cui l’epiteto di Tritonia, piuttosto inconsueta. La sua realizzazione secondo gli studi effettuati del compianto Prof. Ferdinando Castagnoli e della stessa Maria Fenelli, si data alla fine del V sec. a.C. Alcune ipotesi la connettono, secondo le fonti antiche, alla Athena Iliaca menzionata dallo storico Strabone. Virgilio, riferendosi a Minerva nell’Eneide cita curiosamente la Vergine “Tritonia potente nelle armi e nella guerra”.  Minerva si presenta armata con alto elmo e corazza; nella mano destra impugna una corta spada, con la sinistra imbraccia lo scudo, appoggiato sulla testa del Tritone. Originariamente policroma, conserva ancora in alcuni punti tracce dei  vivaci colori. Un grande serpente gli si attorciglia intorno al braccio e serpentelli, uccelli e quadrupedi orlano il grande scudo su cui sono incisi numerosi quarti lunari. Minerva/Athena nel santuario di Lavinium rappresenta la divinità garante dei riti di passaggio cui numerose giovani donne e adolescenti si rivolgevano in cambio della sua protezione. Testimonianze della grande devozione tributata alla dea sono le numerose statue a grandezza naturale e sempre in terracotta, conservate nel Museo Lavinium  che costituiscono un complesso di eccezionale importanza nel panorama archeologico italiano.