“Caso scuole, oltre mille bambini ancora senza un posto’

21 maggio 2009 | 15:14
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“Caso scuole, oltre mille bambini ancora senza un posto’

L’appello del Comitato Genitori nei confronti dell’amministrazione comunale di Fiumicino

Il Faro on line – “Oggi ci troviamo con 1100 bambini fuori dalle scuole dell’infanzia, con un dato come questo la nostra preoccupazione va ai prossimi due anni quando il problema potrebbe estendersi anche alle scuole dell’obbligo, per tutti quei bambini che dovranno andare in prima elementare”.
Questo è quanto dichiara il Comitato Genitori Scuola per l’Infanzia, che in una nota esprime dure parole nei confronti dell’amministrazione comunale. Il motivo sta nella carenza di strutture, che non sono cresciute di pari passo con l’aumento della popolazione.
“Questa amministrazione negli ultimi sei anni non ha fatto nulla in merito e continua ad ignorare il problema. Già nel 2008 evidenziammo la carenza di strutture scolastiche nido e materne, che vide restare fuori dalle graduatorie 600 bambini, conseguenza dell’aumento di abitanti, una media di 2500 l’anno negli ultimi sei anni, e chiedemmo la realizzazione di almeno due scuole entro il 2010”.
E la risposta del comune non si fece attendere: “A novembre 2008 ci dissero che erano stati stanziati 4 milioni di euro per una scuola, nel piano triennale 2008. Nel bilancio attuale questa promessa non esiste più, perché, dicono, non ci sono i soldi”.
L’aumento della popolazione nelle zone periferiche, dove sono sorti nuovi quartieri, e dove l’edilizia ha trovato terreno fertile per il proprio sviluppo, ha messo in evidenza la necessità di aumentare anche i servizi. E’ questa la punta dell’iceberg che nasconde, secondo il CGSI: “La non volontà di pensare alla comunità del paese. Invece di aiutare i cittadini, i lavoratori e le giovani coppie nella vita quotidiana, risolvono i problemi scaricandosi i costi di gestione delle insegnanti dandoli al privato, ciò significa più costi per le famiglie. Avevamo chiesto di fare delle convenzioni con i nidi privati per il 2009, aspettando la scuola che avevamo chiesto, non che si veda la convenzione con i privati come unica soluzione”.
La privatizzazione del servizio non viene vista di buon occhio dal Comitato, anche dal punto di vista della sicurezza: “Utilizzare le scuole e i servizi dei privati, equivale ad una carenza nella sicurezza. Chi deve vigilare sull’operato di un privato? Chi può permettersi di denunciare qualcosa che non va? Un esempio lampante lo abbiamo avuto lunedì 18 maggio, quando un bambino di 5 anni è volato fuori dalla porta rotta dell’autobus. Questi mezzi sono gli stessi degli anni precedenti, già molte segnalazioni erano arrivate, anche dalle insegnanti al trasporto, che fino a dicembre potevano controllare i veicoli in quanto dipendenti del comune, e quindi potevano permettersi di far bloccare dei veicoli non idonei. Con la decisione del Comune di dare il settore del trasporto al privato – conclude il CGSI – chi garantirà la sicurezza dei nostri bambini e delle insegnanti?”.
S.C.