Un ‘Decalogo teatrale’ al Valle di Roma

22 maggio 2009 | 18:26
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Un ‘Decalogo teatrale’ al Valle di Roma

Il Faro on line – Un “decalogo tetrale” al Valle di Roma. Un’inedita programmazione, che guarda alla qualità delle proposte, non ad un’omologazione delle linee artistiche, dando spazio e tempo alla conoscenza e all’approfondimento, per tutti quegli spettatori desiderosi di scegliere ed impegnarsi. Così l’Ente Teatrale Italiano, dopo aver affidato la programmazione e la gestione del Teatro Quirino, si concentra a Roma sulla storica sala del Valle e guarda alla prossima stagione non solo come ad un cartellone ricco di spettacoli, ma alla definizione in quello spazio di uno dei suoi progetti nazionali di promozione della scena, tracciando la rotta per una navigazione nel nostro teatro, con approdi inaspettati ad isole artistiche da vedere e ri-vedere. Monografie di scena dunque, tra scrittura, regia, grandi interpreti, aperture alla danza ed al teatro per ragazzi, accomunate dalla qualità e dalla vocazione al presente, che fanno del Progetto Valle 2009 2010 un’occasione per dare nuovamente valore al tempo, quello necessario e idoneo alla comprensione.


In risposta all’accelerazione e all’accumulazione del consumo culturale, la capitale trova dunque un luogo dove incontrare diverse anime del teatro nazionale -acclamate e ormai di casa anche all’estero-, chiamate a declinare il loro singolare codice di scena in spettacoli, incontri, serate uniche. I dieci appuntamenti in programma -con artisti e compagnie distanti per generazione e formazione- si moltiplicano e si ramificano, e le ultime produzioni si arricchiscono delle suggestioni di storiche creazioni, d’interviste a due voci, di legami speciali tra schermo e palco, di rimandi letterari, per disegnare ritratti teatrali in continua evoluzione. E questa singolare stagione si apre là dove si era chiusa la precedente a maggio, con la grande danza contemporanea internazionale, con due monografie dedicate a due dei suoi più importanti protagonisti, Emio Greco e Jiřì Kyliàn.


Entrambi esuli ad Amsterdam, l’uno da Brindisi e l’altro da Praga, i due coreografi arrivano a Roma con la loro energia ed il loro linguaggio fisico, in un doppio e significativo ritorno sulle assi del Valle. Il viaggio nell’universo poetico di Emio Greco, popolare ed irridente, in stabile binomio creativo con Pieter C. Scholten, riparte proprio con il dirompente Hell (presentato nel Focus 2009 di Spazi per la danza contemporanea), prima tappa di una trilogia ispirata alla Commedia dantesca, di cui giunge sul palco del Valle anche la seconda creazione, il Purgatorio visto come una Popopera, ricerca della purificazione attraverso una rapsodia rock redentrice. A chiudere questa esplorazione, Double Points: One & Two, un dittico in cui lo stesso Greco sfida prima in un istintuale assolo il Bolero di Ravel e poi il corpo di una danzatrice, a mostrare l’utopia del sincronismo.