Figli contesi, il cognome si sceglie a 18 anni

28 maggio 2009 | 13:08
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Figli contesi, il cognome si sceglie a 18 anni

I figli naturali, inizialmente riconosciuti solo dalla madre, possono scegliere il cognome paterno o materno, quando diventano maggiorenni, recandosi agli uffici dell’anagrafe. Lo stabilisce la Cassazione a proposito di un ragazzo di Salerno che, per 19 anni, è stato chiamato, in maniera alterna, in un susseguirsi di sentenze di varie giurisdizioni, ora con il cognome della madre, ora con quello del padre e poi con entrambi.




Il ragazzo ha rischiato una vera crisi d’identità poiché, per ben sette volte – una il Tribunale dei minori, due volte la Corte d’appello di Salerno, una volta quella di Napoli e tre volte la Cassazione – gli era stato cambiato il cognome. Per 19 anni un ragazzo di Salerno si è chiamato, in maniera alterna, ora con il cognome della madre, ora con quello del padre e poi con entrambi. Ora che Ã¨ diventato maggiorenne la Cassazione ha disposto che potrà finalmente decidere lui che cognome avere recandosi all’anagrafe per avvalersi “autonomamente e personalmente dei rimedi amministrativi in tema di cambiamenti e modificazioni del nome e del cognome” così come previsto dall’ordinamento dello stato civile in base del Dpr 396 del 2000.


Il giovane S., nato nel maggio del 1990, alla nascita Ã¨ stato riconosciuto solo dalla madre. Il padre si Ã¨ fatto vivo per il riconoscimento a distanza di 4 anni. Nel ’98 il Tribunale per i minorenni di Salerno, ha stabilito che S. portasse solo il cognome paterno. Decisione convalidata dalla Corte d’Appello di Salerno nel maggio del 2000. Il caso un anno dopo Ã¨ arrivato in Cassazione dove i supremi giudici, rinviando la vicenda, hanno sottolineato che era il caso di valutare se effettivamente “l’interesse esclusivo del minore” fosse quello di avere un solo cognome o se non fossero maturi i tempi per chiamarlo con il cognome della madre. Nel 2003 la Corte d’Appello di Napoli ordinava che S. “mantenesse il cognome materno”. Il caso nuovamente in Cassazione fino a che la Corte d’Appello di Napoli, nel 2007, assegnava al 17enne S. entrambi i cognomi sostenendo che anche se il ragazzo era apparso “assai sveglio e maturo” poteva essere stato “condizionato” data la conflittualità dei genitori. La terza e ultima Cassazione infine ha sottolineato che il ragazzo divenuto maggiorenne potrà ora “autonomamente e personalmente avvalersi dei rimedi amministrativi in tema di cambiamenti del nome e del cognome”, e andando all’anagrafe potrà finalmente decidere di chiamarsi, come lui voleva, con il “solo cognome materno”.