‘Stagni di Ostia: scomparsi i resti archeologici di via Crazzolara’

29 maggio 2009 | 14:28
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‘Stagni di Ostia: scomparsi i resti archeologici di via Crazzolara’

La denuncia dell’associazione culturale Severiana

Il Faro on line – “Che cosa ne è stato delle strutture antiche tornate alla luce all’angolo tra via Agostino Chigi e via Pasquale Crazzolara”? E’ questa la domanda che si pone il dott. Andrea Schiavone, presidente dell’associazione culturale Severiana, rispetto al rinvenimento di antichi resti murari, in un cantiere privato, nell’ottobre dello scorso anno.
“Il ritrovamento – spiega l’associazione in una nota – fu subito segnalato dalla Soprintendenza di Ostia alla Arc.Net. Srl, impresa costruttrice ivi operante, cui venne disposto di isolare il settore dove erano state rinvenute le strutture antiche. Nella stessa disposizione si dichiarava che esse erano ancora in fase di definizione planimetrica e di comprensione architettonica. Fu così che la nostra associazione, d’accordo con i consiglieri del XIII Municipio, Marco Belmonte e Antonio Ricci, chiese di convocare la Soprintendenza a rendere noto l’esito dello scavo”.
Tutto apparentemente semplice, fino alla data del 5 dicembre 2008: “Per quel giorno la Commissione Controllo e Garanzia convocò la dott.ssa Simona Pannunzi della Soprintendenza Archeologica di Ostia per riferire dei ritrovamenti archeologici in località Stagni, a partire da quello di via Micali fino a quello di via Crazzolara. La stessa dott.ssa Pannunzi, che, stranamente, si presentò senza alcuna documentazione, suggerì però di aggiornare la seduta a gennaio 2009, per poter meglio rispondere a tutti i quesiti. Siamo a fine Maggio e nulla è successo, contemporaneamente su via Micali e via Crazzolara si continua a costruire. Ma, mentre in via Micali l’area archeologica era già compromessa alla data del 5 dicembre 2008, quella di via Crazzolara era ancora integra. Nel frattempo l’incontro non c’è stato – conclude l’associazione Severiana nella nota – la Soprintendenza non ha fatto sapere nulla, lo scavo è stato ricoperto, e si spera che le strutture non siano andate distrutte. Ci domandiamo se tutto questo sia normale in un Paese che si definisca civile”.