Guida Blu 2009, promosse Ostia, Anzio e Nettuno

29 maggio 2009 | 00:48
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Guida Blu 2009, promosse Ostia, Anzio e Nettuno

Parlati (Legambiente): ‘dieci località su dodici restano allo stesso posto, una perde un posizione, ma nessuna fa registrare un miglioramento’

Il Faro on line – Sono ventidue le perle del Lazio, tra località marine e lacustri, a guadagnarsi l’ambito premio delle ‘vele’ della Guida Blu 2009 di Legambiente, edita dal Touring Club Italiano.
Nessuna località può fregiarsi del top delle ‘5 vele’, quindi sul fronte del mare in vetta alla classifica rimane abbastanza saldamente Ventotene (Latina) con ‘4 vele’. ‘Tre vele’ a Montalto di Castro (Viterbo), Sperlonga (Lt) e Gaeta (Lt); ‘2 vele’ a Sabaudia (Lt), Ostia (Rm), Ponza (Lt), San Felice Circeo (Lt) Santa Marinella (Roma) e Tarquinia (Vt), unica località a perdere una posizione; si fermano invece ad ‘1 vela’ Anzio (Rm) e Nettuno (Rm), che rientra in classifica.
Si amplia la sezione laghi della ‘Guida Blu’ – prosegue – che nel Lazio sul fronte delle acque dolci vede ‘4 vele’ assegnate ad Anguillara Sabazia (Rm) sul lago di Martignano e Montefiascone (Vt) sul lago di Bolsena; ‘3 vele’ a Bracciano (Rm) e Anguilara Sabazia (Rm) per il lago di Bracciano, ma anche a Bolsena (Vt) sul lago di Bolsena e Nemi (Rm) sul lago di Nemi, che però perde una vela; ‘2 vele’ a Trevignano Romano (Rm) sul lago di Bracciano, che perde una vela, e alle località di Ronciglione (Vt) e Caprarola (Vt) sul lago di Vico, oltre che a Castel Gandolfo (Rm), sul lago di Albano, che invece ne guadagna una.
“Sono tanti i luoghi davvero belli della nostra costa, con paesaggi e aree costiere tutte da tutelare e valorizzare, ma quasi sempre assediate da tanti problemi poco affrontati, dal traffico dovuto ad una scarsa programmazione del trasporto pubblico, all’assalto del cemento alle spiagge, con una scarsa attenzione a sostenibilità, rifiuti e fonti rinnovabili – dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio –  Sul mare del Lazio si conferma una certa staticità rispetto alle scelte delle amministrazioni locali: dieci località su dodici restano allo stesso posto, una perde un posizione, ma soprattutto nessuna fa registrare un miglioramento. Un contesto in cui si deve far leva sulle positive iniziative regionali sulla depurazione per migliorare le acque e sulla definizione di parametri di qualità per le strutture balneari e ricettive, per imprimere quella svolta che serve al futuro della nostra costa. Servono scelte più coraggiose in termini di riqualificazione, valorizzazione ed innovazione, che puntino sulla sostenibilità, incoraggiando le scelte degli imprenditori verso mezzi pubblici, ciclabilità, raccolta differenziata, energie rinnovabili e risparmio idrico, prodotti tipici e tradizionali, ma anche servizi per i diversamente abili. C’è molto da fare per migliorare il nostro mare, una risorsa importantissima di cui la nostra Regione dispone e che deve saper proteggere ed utilizzare al meglio”.