Sinistra e Libertà per l’accesso libero alle spiagge

30 maggio 2009 | 17:58
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Sinistra e Libertà per l’accesso libero alle spiagge

Ostia – Da oggi distribuzione di biglietti con la scritta ‘Ingresso libero’

Il Faro on line – A partire da oggi Sinistra e Libertà ha iniziato a distribuire biglietti con la scritta “Ingresso libero al mare, non è un omaggio è un tuo diritto” con l’obiettivo di riportare all’attenzione dell’opinione pubblica il problema della gestione delle spiagge del litorale romano. 

“Con la finanziaria del 2007 – è scritto in una nota di Sinistra e Libertà – era stato cancellato il biglietto di accesso al mare, Per Ostia si apriva una nuova opportunità per il recupero urbanistico e per il rilancio turistico. Quella poteva essere l’occasione per il definitivo salto di qualità verso una gestione più giusta, efficace, razionale, che poteva trasformare definitivamente Ostia in una vera località balneare. Anche in quella circostanza i poteri forti, che in questo territorio sono le poche famiglie che gestiscono una risorsa che garantisce profitti enormi, si sono opposte a questa opportunità di sviluppo, imponendo i loro interessi di bottega agli interessi di tutti.

Ostia, malgrado i grandi investimenti pubblici degli ultimi anni – prosegue la nota – continua a vivere dando le spalle al mare, questo processo può essere invertito solo ridisegnando gli stabilimenti. Ed eliminando il biglietto di accesso. Se si passeggia la sera, si nota subito lo stridente contrasto che c’è tra la allegra presenza di persone che passeggia nel tratto compreso tra il pontile ed il porto, e la deprimente desolazione che caratterizza l’enorme tratto compreso tra il pontile e la rotonda, questo non è solo frutto di coincidenze, ma il risultato di una maggiore presenza di spiagge libere, che permettono una frequenza più libera anche nel tempo del mare e  quindi conferiscono al tratto di levante una maggiore attrattiva turistica. Ora si apre una nuova stagione, che promette, tariffe sempre più proibitive per i cittadini, rendite enormi per gli stabilimentari, lavoro precario per tanti giovani, tanto traffico per gli abitanti , e nessuna opportunità di sviluppo per l’imprenditoria del territorio”.