Matumaini Day: l’Africa chiama e Fiumicino risponde

1 giugno 2009 | 23:31
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Matumaini Day: l’Africa chiama e Fiumicino risponde

Successo per il convegno organizzato a villa Guglielmi. Taurino: ‘Puntiamo a dare un aiuto concreto alle popolazioni in difficoltà‘

Il Faro on line – Matumaini Day, la giornata della speranza. Questo il titolo del convegno organizzato dall’associazione di volontariato Matumaini, per sensibilizzare i cittadini alle grandi problemi che affliggono l’Africa, e parallelamente fare un punto della situazione sui progetti passati e quelli futuri .
In partcolare è la Tanzania, l’area di interesse di Matumaini, in particolare una piccola regione del sud, nel bacino del fiume Yovi. Questa piccola area viene chiamata Bonde Dogo (piccola valle), e Matumaini si occupa del mini hospital di Msange, fornendo sostegno economico, sia per le cure mediche che per la formazione del personale.
E’ Vincenzo Taurino, vice presidente di Matumaini ad illustrare lo scopo dell’iniziativa: “Abbiamo ritenuto opportuno far conoscere alla nostra comunità il lavoro che svolgiamo in Tanzania. Matumaini è nata per la volontà di un gruppo di persone che credono nella possibilità di dare un aiuto serio e concreto alle popolazioni flagellate da povertà o guerre”.
Matumaini ha una linea di azione tanto semplice quanto efficace, partendo da un valore importante, quello della solidarietà: “La solidarietà non è un sentimento, ma un comportamento – spiega Ugo Montanari, presidente di Matumaini – Preferiamo prefissarci pochi obiettivi ma realizzabili, così da mettere a frutto il nostro lavoro senza sprecare risorse. E piuttosto che creare infrastrutture, preferiamo fornire servizi importanti. Riusciamo a sostenere il mini hospital di Msange con 7.000 euro all’anno, che rapportate all’economia africana sono moltissimi. I risultati misurabili sono già più che soddisfacenti, considerando che fino a qualche anno fa i parti avvenivano in casa, mentre ora i due terzi avvengono in ospedale. I ticket che si pagano sono simbolici: 1,5 euro per le cure, 2 euro per i parti e 4-5 per il ricovero. Lo scorso anno sono stati fatti oltre 6.000 interventi, tra visite e medicazioni; 120 parti e più di mille vaccinazioni. Matumaini riesce a coprire il 70% dei ticket, in più si occupa dei salari e della formazione del personale, attraverso borse di studio”.
Alessandro Scassellati, antropologo di Focus – CDS, analizza i problemi che l’Africa deve affrontare: “L’attività principale è l’agricoltura, eppure non si riesce a sfamare la popolazione. Ci sono Paesi con un grande sviluppo demografico ed economie pessime. E poi ci sono i problemi di natura politica: i governanti sono ricchissimi, e l’Unione Africana, che dovrebbe preoccuparsi anche dello sviluppo, fa molto poco da questo punto di vista”.
Matumaini quindi, cerca di creare un ponte che possa far arrivare alla popolazione ciò di cui ha realmente bisogno, e nel contempo riceve in cambio i risultati non misurabili, come li ha definiti Ugo Montanari: “La calorosa accoglienza, i sorrisi, la condivisione del lavoro e non ultima, la scuola di vita”.
Per informazioni e donazioni si può visitare il sito: www.matumaini.org
S.Car.