‘Il Pd potrà diventare maggioranza solo se saprà eleggere un leader dalla forte personalità’

10 giugno 2009 | 05:38
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‘Il Pd potrà diventare maggioranza solo se saprà eleggere un leader dalla forte personalità’

Il punto dei consiglieri Califano e Calicchio all’indomani delle elezioni

Il Faro on line – All’indomani delle elezioni si contano i numeri, che anche stavolta danno ragione al Pdl. Ma dietro ogni percentuale, si nasconde una verità sempre diversa.
Michela Califano, consigliere comunale e segretario locale del Pd, analizza la sconfitta: “I Partiti di Governo sono riusciti a tenere, il Pd invece perde. Alle politiche avevamo il 33%, oggi il 26%, bisogna però tenere conto che il Pd alle politiche si era presentato insieme ai radicali, che in questa tornata elettorale sono andati da soli. Tuttavia in politica si vince e si perde anche rispetto alle aspettative avute prima delle elezioni. Berlusconi voleva trasformare queste elezioni in un plebiscito sulla sua persona, non a caso era ovunque capolista. L’obiettivo conclamato era di superare la soglia del 50%, ora si deve accontentare di un magro 35%. Il risultato del Pdl e` stato dunque molto al di sotto delle aspettative, queste elezioni quindi, dimostrano ancora una volta che Berlusconi, nonostante lo strapotere mediatico, e` battibile, e che la maggioranza degli italiani non e` con lui, se consideriamo che in quel 35% del Pdl c’e` un buon 10% di An, FI si riduce al 25%, e che i voti sommati delle opposizioni fanno la maggioranza del Paese. Il 26% del Pd e` una buona base di partenza per le prossime politiche. Ma il Pd potrà diventare maggioranza solo se saprà eleggere un leader dalla forte personalità, elaborare una linea politica chiara, ritrovare l’unità interna del partito e tessere alleanze con altri partiti. A mio parere queste saranno le sfide del prossimo congresso, al quale tutti noi ormai guardiamo”.
A guardare il risultato al microscopio, Fiumicino risulta essere ancora una roccaforte del Pdl. La Califano si interroga sui motivi che spingono l’elettorato a destra: “Sicuramente c’è stata una conta tra i centristi del Sindaco Canapini supportati da vari accordi trasversali con personaggi delle liste Noi Insieme e Simonelli, con il suo consigliere che è andato a far parte del gruppo misto formato già da Biselli e Caroccia, e An guidata dal presidente del Consiglio Mauro Gonnelli.
Cosa significa questo? Che per me quel 47% che esiste oggi, e che domani potrebbe modificarsi in base agli interessi di palazzo. Il 23,50% dimostra che il Pd c’è, se si confronta il dato con le amministrative, in cui riuscimmo ad ottenere il 26,50% dei voti. Con gli scossoni avuti nell’ultimo anno, non possiamo che essere soddisfatti. Per il partito locale, e per chi ne fa parte, è forse iniziato un nuovo giorno, liberi da vecchi schemi, forti ed audaci. Ora dobbiamo solo lavorare sodo”.
Il risultato poco entusiasmante non ha quindi abbattuto il morale dei locali esponenti del Pd. Anzi, forse la conferma di aver abbracciato una parte dell’elettorato, ha smosso la volontà di credere ancora nel progetto. Paolo Calicchio, capogruppo, volta pagina e mette nero su bianco le sue idee: “Ci davano per morti e invece eccoci qua, dopo aver perso ben quattro consiglieri al ballottaggio, e dopo aver espulso mister Biselli per i noti motivi di confusione politica e di scarsa attenzione al Pd, quando non te lo aspetti il Pd è qui e c’è. Magari viene punito, bistrattato, forse temuto, da sinistra come da destra, ignorato dai dirigenti provinciali e regionali, che non sono nemmeno intervenuti sulla questione delle fuoriuscite anomale, e che non danno risalto alle tematiche che noi solleviamo su questioni sanitarie, ambientali e urbanistiche. Con queste premesse ci si aspettava un risultato peggiore, eppure ci troviamo a commentare questo quasi 24% e questi voti di lista, 6132, che hanno visto le due anime del Pd locale lavorare insieme, almeno fin dove è stato possibile. Un risultato che sorprende anche in considerazione della grandissima e diffusissima astensione: poco meno del 55% di votanti”.
E’ sugli astenuti che punta ora Calicchio, che si domanda anche il perché di tanta disaffezione alla politica, confermata anche dai dati degli altri Pesi europei: “Ben 46 abitanti di Fiumicino non sono andati a votare, forse perché non sono contenti di come viene governata la città e non vedono alternative. Oppure protestano per la scarsa attenzione e attinenza della politica ai temi dei cittadini, o perché la crisi economica li ha resi inermi e muti, o perché semplicemente protestano contro una politica incapace di progettualità degne di tal nome, e per questo non vanno a votare. Oppure, votano l’Italia dei Valori, che raggiunge il 10% e gli oltre 2600 voti di lista. Di Pietro si è guadagnato la scena dell’opposizione a livello nazionale e dunque questo voto punisce quanti del centrosinistra non credono nel Pd o nella Rifondazione Comunista, o nella Sinistra e Libertà, dove alle belle parole continua a non seguire un vero e proprio cambiamento di persone e volti.  Il Partito Democratico invece tiene, pur soffrendo delle sue debolezze locali, dell’inesperienza dei suoi membri, dell’incoerenza di sue modalità di interfaccia verso tematiche delicate, quali quelle edilizie e urbanistiche. Concedendo molto poco al Pdl, che guadagna il 48% ma non stravince, ne esce un quadro di una città divisa in due parti quasi uguali: prevale il centro destra, ma ci sono le potenzialità per lavorare, soprattutto per rivolgerci a quel 46% che si astiene e che non ne può più di questo stato di cose, di questa destra troppo di parte, provinciale e becera e di quanti non desiderano rinnovare il loro modo di fare politica, anche e soprattutto a sinistra”.
Calicchio conclude ribadendo il suo attaccamento al progetto Pd:”Il Pd non e’ fallito, ne’ tantomeno finito, ha solo bisogno di fiducia e di tempo. Fiducia nei confronti dei gruppi dirigenti che hanno scommesso sul Pd già due anni fa, e tempo per elaborare un serio progetto per la rinascita della città da tutti i punti di vista, urbanistico- produttivo, ambientale, sociale e morale. Facendo crescere le proprie risorse potenziali umane in modo tale da rappresentare questo progetto con facce nuove e diverse forse anche dalla mia. Ora ci vuole solo molto coraggio e andare avanti”.
Stefania Carlucci