Idroscalo, un progetto per trasformare l’area in presidio eco-sostenibile

12 giugno 2009 | 04:50
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Idroscalo, un progetto per trasformare l’area in presidio eco-sostenibile

Vizzani: ‘Il comune vuole lo sviluppo di questa zona che probabilmente sarà chiamata Porta Enea’

Il Faro on line – “Più che un progetto, si tratta di una serie di proposte, di idee per salvaguardare l’anima, lo spirito di aggregazione di un’area quale è questa dell’Idroscalo, della quale si parla soltanto quando di verificano eventi disastrosi come la piena del Tevere”. L’elaborato eco-sostenibile è stato presentato questa mattina nella sala consiliare Massimo Di Somma del municipio XIII, dal consorzio Nuovo Idroscalo e, in particolare, dall’architetto Ferro Trabalzi, docente del dipartimento di architettura e pianificazione dell’Iowa State university.
“1960/2010. Da margine urbano a presidio ecosostenibile della foce del Tevere”, questo il titolo dell’elaborato scaturito da quattro mesi di sopralluoghi nell’area dell’Idroscalo.
“Pilastri concettuali di questa proposta – ha dichiarato  Ferro Trabalzi – consistono innanzitutto nell’opportunità delle 2000 persone di continuare a stare insieme e nell’intervenire il meno possibile sull’esistente così da non frantumare lo spirito originario che lega i residenti. No a nuove cubature dunque e la spiaggia esistente può diventare eco-spiaggia e fonte di energia con l’installazione di pannelli solari che potrebbero portare anche ad ottenere fondi europei da reinvestire. Lo stile resterebbe dunque quello originario con piazzette ulteriore fonte di aggregazione, con una passerella rialzata rispetto al sedime stradale. Alla base di tutto questo naturalmente – ha proseguito Trabalzi – c’è il posizionamento della nuova scogliera, un vecchio progetto che ancora non è stato realizzato e che limiterebbe i danni provocati da una eventuale piena del fiume. E ancora ecco lo spostamento dei capolinea degli autobus, il mercato rionale e l’ipotesi di un attracco per barconi, magari proprio quelli che provengono dal centro della Capitale e che potrebbero collegare l’Isola Tiberina al mare di Roma, passando per gli scavi di Ostia Antica”.
L’occasione della presentazione del progetto ha dato modo ai rappresentanti del consorzio di confrontarsi con l’amministrazione locale alla quale hanno chiesto delucidazioni in merito all’immediato futuro della zona a nord di Ostia che confina con Fiumicino. Nella sala consiliare erano presenti infatti il presidente Giacomo Vizzani, gli assessori all’urbanistica e al turismo Renzo Pallotta e Giancarlo Innocenzi e i consiglieri Monica Picca (vice presidente della commissione politiche sociali) e Augusto Bonvicini (presidente della commissione turismo). Padre Fabio che da sette anni cura la cappella dell’Idroscalo e conosce profondamente le singole situazioni è, in un certo senso, colui che ha avviato questa iniziativa che tende a “non disperdere quanto in questi anni avviato. Questo ha detto don Fabio – è un luogo di molti disagi è vero, che riemergono solo in determinate occasioni. Vivendo lì ho capito che la gente non vuole andare via dal tessuto sociale costituito nel tempo, un tessuto sociale miultietnico che li porta ad essere custodi di quell’area”. Il presidente Vizzani, da parte sua ha tenuto a sottolineare che con l’affidamento definitivo al Comune di Roma sull’Idroscalo “esiste una ipotesi progettuale, un concorso di idee che faranno parte di un bando internazionale al quale, se volete – ha detto rivolto ai presenti – potete partecipare anche voi. Una cosa è certa, intendiamo salvaguardare tutti voi e tutelare i diritti acquisiti. Il comune – ha affermato Vizzani – vuole lo sviluppo di questa area che probabilmente sarà chiamata Porta Enea a richiamare lo sbarco dell’antico eroe che le nuove ricerche storiche danno per certo il fatto sia sbarcato proprio alla foce del Tevere. Esiste un contenitore di idee – ha detto ancora Vizzani ma non esistono ancora i contenuti. Una cosa è certa: il Comune non lascia a piedi nessuno”.