‘Pronto soccorso’ di Fiumicino, un altro passo verso la chiusura

17 giugno 2009 | 00:17
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‘Pronto soccorso’ di Fiumicino, un altro passo verso la chiusura

Alla firma dei dirigenti l’ordine di servizio che porterà la struttura di via Coni Zugna ad avere un medico e un solo infermiere per turno

Il Faro on line – Partiamo dalla notizia: è alla firma dei dirigenti della Asl Rm D la disposizione che sposterà diverse unità infermieristiche dal Punto di primo intervento di via Coni Zugna al Grassi di Ostia. In soldoni, questo significherà che l’unico punto di Fiumicino dove potersi far vedere in caso di emergenza resterà con un solo medico e un solo infermiere per turno. Con quale capacità operativa? E’ facile pensare a quali disagi andrà incontro la popolazione di Fiumicino trovandosi davanti un solo infermiere nel momento in cui si presenteranno a via Coni Zugna due persone che hanno ugualmente bisogno di essere visitate, oppure all’arrivo di una persona anziana od obesa che necessita di assistenza anche solo per accedere alla struttura.

Ora ci diranno che formalmente è tutto legittimo, che i costi sono quelli che sono, che la mobilità interna è una conquista aziendale e che il Grassi, in quanto ospedale, ha la priorità sul resto. Peccato che tra quello che c’è scritto “sulla carta” e la vita reale c’è un abisso. Non fosse altro perché Fiumicino sta crescendo vertiginosamente: siamo già oltre i 60.000 abitanti ed il trend è ancora in crescita. Per non parlare di ciò che succede l’estate, dove la popolazione come minimo triplica.

Non si sta parlando di un Comune di 20.000 anime la cui utenza non giustifica la spesa, e non stiamo parlando neanche di un vero ospedale. Parliamo invece ‘solo’ della necessità oggettiva di mantenere, se non addirittura potenziare, un punto di riferimento medico per tutti i cittadini.

Va tenuto presente che se è vero che il punto di primo intervento di via Coni Zugna è tarato per dare risposte ai cosiddetti ‘codici bianchi’ o ‘codici verdi’, è altrettanto vero che non è infrequente che autonomamente si presentino nella struttura codici ‘gialli’ se non addirittura ‘rossi’, cioè gente che è veramente grave. Trovare un punto di primo soccorso organizzato vuol dire avere la possibilità non tanto di curare il paziente, ma di stabilizzarlo permettendo così che arrivi in un’altra struttura sanitaria per poi essere curato a dovere. Viceversa, smantellare il servizio su via Coni Zugna vuol dire diminuire le possibilità d’intervento efficace, su più larga scala. Considerando infine che Fiumicino è collegato ad Ostia da un’unica via d’accesso, che è il ponte della Scafa, sul quale è inutile spendere parole per descriverne l’inadeguatezza.

Insomma, una volta Fiumicino aveva un Pronto soccorso, poi diventato punto di primo intervento. Ora diminuirà il personale. Non ci vuole un mago per capire quale potrà essere il prossimo passo, magari con il coinvolgimento massiccio dei medici di base…