Salvataggio dell’Istituto di Biologia Molecolare, scendono in campo enti pubblici e privati

18 giugno 2009 | 16:30
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Salvataggio dell’Istituto di Biologia Molecolare, scendono in campo enti pubblici e privati

Pomezia – De Fusco: ‘Un’ottima soluzione per tenere in vita uno dei siti all’avanguardia per la ricerca’

Il Faro on line – Nel futuro della Irbm – Istituto di Ricerca di Biologia Molecolare P. Angeletti potrebbe esserci la costituzione di una ‘cordata’ tra privati ed enti pubblici. Si è svolta infatti questa mattina alla Regione Lazio una riunione alla presenza dell’amministrazione regionale (assessorato Attività Produttive e Lavoro), della Uir, della Merk Sharp & Dohme Italia (Msd Italia) e del sindaco di Pomezia Enrico De Fusco, finalizzata proprio alla ricerca di una soluzione che ponga fine all’agonia di una delle realtà più importanti del polo chimico-farmaceutico con sede a Pomezia.
Al termine dell’incontro la proposta per  l’istituzione di un tavolo tecnico finalizzato alla costituzione appunto di una ‘cordata’ capace di salvare l’Istituto, uno dei siti all’avanguardia nel mondo per la ricerca farmaceutica, e salvaguardare soprattutto il livello occupazionale. Una cordata alla quale avrebbe già dato ‘disponibilià’ sia la Regione Lazio che l’Univesrità La Sapienza di Roma.
“Credo sia un’ottima soluzione – ha detto al termine il sindaco Enrico De Fusco – chiedo però che  si possa procedere con sollecitudine, chiedo tempi certi per il futuro dell’Istituto in sé e dei lavoratori, ricercatori e operatori di laboratorio, che da anni prestano la loro professionalità con risultati che hanno dato lustro alla Irbm e alla città di Pomezia”. Tra gli ultimissimi risultati citati dal sindaco, quello datato 2008, quando l’istituto Irbm di Pomezia ha partorito il ‘raltegravir’, un farmaco all’avanguardia nella lotta all’Aids grazie alla scoperta di un enzima che agisce sul virus Hiv. Un successo tutto italiano.