A denunciare ai carabinieri l’estorsione numerosi imprenditori e commercianti
Il Faro on line – I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Civitavecchia, al termine di una mirata ed articolata attività investigativa, hanno arrestato due fratelli pregiudicati, M.C. di 72 anni di Cerveteri e M.G. di 66 anni di Ladispoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Civitavecchia per associazione a delinquere, estorsione e usura.
L’indagine, partita nel 2008, ha permesso ai carabinieri di raccogliere una serie di elementi a carico di M.C. che lo ponevano a capo di un’associazione a delinquere, unitamente ad altri 3 individui, che gestiva un vasto giro di usura ed estorsioni nell’area di Ladispoli e Cerveteri. Nell’ambito della stessa indagine, già nel mese di marzo del 2009 lo stesso M.C. era stato arrestato in esecuzione di un’altra ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico quale promotore dell’organizzazione a delinquere e con la misura cautelare dell’obbligo della firma per altri 3 persone di Ladispoli, tutti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere, estorsione ed usura. Le indagini permettevano di identificare una decina di vittime del sodalizio, per lo più imprenditori e commercianti di Ladispoli e Cerveteri, che hanno denunciato di aver ricevuto finanziamenti in denaro a tasso usurario. Infatti le vittime erano costrette a pagare interessi variabili tra il 15 e il 20 % mensile e i crediti vantati dai debitori insolventi venivano recuperati forzatamente mediante l’uso di azioni minatorie ed intimidazioni (“ti mandiamo persone di origine napoletana pericolose”).
I prestiti venivano erogati sulla base di garanzie reali che le vittime offrivano (esercizi commerciali, immobili o altre beni) e, in caso di mancato pagamento degli interessi, venendo poi poste in essere tutte le procedure per rilevarne la proprietà , in caso di insolvenza. Nel corso delle indagini già nel marzo scorso venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro 17 assegni postdatati per un valore complessivo di 42.000 euro nonché 29 assegni in bianco. L’attività investigativa ha evidenziato che l’usura veniva posta in essere attraverso due classici metodi: il “fermo mensile”: tale illecito metodo finanziario, tra l’altro “il più comunemente usato dagli usurai”, consiste nel rilascio di un prestito decurtato ab initio degli interessi e garantito dalla vittima con un assegno pari alla richiesta avanzata. Ogni mese venivano corrisposti dall’usurato i soli interessi pretesi dall’aguzzino sino a quando la malcapitata vittima non riusciva a pagare l’intera somma richiesta a titolo di prestito in una unica soluzione; il “cambio assegni”: ovvero gli usurai, procedevano con la vittima a scambiarsi reciprocamente assegni del proprio conto corrente, ovvero, all’acquisizione di assegni postdatati rilasciando nel contempo assegni pagabili a vista o denaro contante, ovviamente, decurtati del tasso di interesse. Le successive indagini svolte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Civitavecchia sugli assegni sottoposti a sequestro durante la prima fase dell’operazione hanno permesso di accertare ulteriori imprenditori finiti sotto “strozzo”.
Infatti M.G., dopo l’arresto del fratello M.C., prendeva in mano la situazione procedendo lui stesso a recarsi dalle vittime per riscuotere i ratei mensili. Inoltre lo stesso aveva premeditato col fratello addirittura l’eventuale giustificazione in caso di perquisizione dei carabinieri e rinvenimento degli assegni recuperati, da attribuire al fatto “erano assegni per compravendita di mobili di antiquariato…” In alcune circostanze è stato accertato che alcuni imprenditori, in cambio dei soldi consegnavano agli aguzzini il rateo mensile, comprensivo degli interessi, talvolta anche in generi alimentari. Pertanto a conclusione dell’ulteriore attività investigativa il Gip presso il Tribunale di Civitavecchia richiedeva l’emissione dell’odierna ordinanza di custodia cautelare di sottoposizione agli arresti domiciliaria carico di M.C. e di M.G.. Gli arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso i rispettivi domicili a disposizione della Autorità Giudiziaria civitavecchiese.