Una romantica luna di miele in Egitto… bloccati in aeroporto

21 giugno 2009 | 09:26
Share0
Una romantica luna di miele in Egitto… bloccati in aeroporto

Aeroporti di Roma denunciata insime al Tour operator per non aver avvisato la coppia degli impedimenti burocratici

Il Faro on line – Giovani sposi decidono di fare il viaggio di nozze di 7 giorni in Egitto, ma nell’aeroporto di Hurgada, famosa località balneare egiziana, vengono ‘trattenutì per due giorni finchè vengono ‘rispediti’ in Italia: il neomarito, di nazionalità romena, non aveva il passaporto. Ora la coppia farà causa, invocando la recentissima sentenza della Cassazione sul danno da vacanza rovinata, all’agenzia di viaggi di Brindisi, al tour operator di Parma e ad Aeroporti di Roma perchè avevano tutti ‘garantito’ che per l’Egitto bastava la sola carta di identità romena.
La vicenda viene resa nota dagli avvocati Giacinto Canzona e Anna Orecchioni ed è occorsa a una donna romana di 33 anni, Stefania Soldati, e Victoras Latu, 38 anni, di nazionalità romena. I due, sposi da pochi giorni, il 14 giugno scorso si recano all’aeroporto romano di Fiumicino per prendere il volo per la loro luna di miele: 7 notti da sogno (all inclusive) nel Mar Rosso, località El Quseir, in un resort, al costo di 904 euro. Giunti al check-in gate 278 esibiscono i documenti di viaggio e la Polizia italiana li fa transitare. Con un aereo della compagnia egiziana Air Menphis Airlines atterrano all’aeroporto di Hurgada. Scesi dall’aereo vengono bloccati dalla Polizia egiziana: il novello sposo, avendo solo la carta di identità romena ma non il passaporto, non può entrare in territorio egiziano. La luna di miele – sottolineano i legali – ‘si trasforma presto in un inferno burocratico non molto diverso da quello rappresentato nel film ‘The Terminal’. Per oltre 48 ore gli sposi vengono ‘trattenuti’ in uno spazio aeroportuale considerato non suolo egiziano con divieto assoluto di varcare le porte di accesso ad altre aree’. Dopo due giorni – raccontano i legali – estenuato e deciso ad anticipare il volo di rientro, ‘il marito viene costretto a firmare un apposito cartoncino beige con la falsa dicitura ‘per mia volontà voglio rientrare subito’. Il 16 giugno ‘la coppia viene rispedita in Italia con il primo volo disponibile: per Bergamo’. Da lì l’odissea continua con una tappa forzata in aeroporto a Milano e poi finalmente a Roma…tutta in treno!.