Caso Spe, la Corte di Cassazione dà ragione al Comune di Ardea

22 giugno 2009 | 23:34
Share0
Caso Spe, la Corte di Cassazione dà ragione al Comune di Ardea

Annullato il decreto ingiuntivo. Eufemi: ‘Si tratta di una grande vittoria’

Il Faro on line – La Corte di Cassazione a Sezioni Unite Civili ha dichiarato il difetto di giurisdizione da parte del Tribunale di Velletri, sottolineando l’esclusiva competenza del TAR, sulla controversia che aveva permesso alla SPE di ottenere il decreto ingiuntivo esecutivo di circa 10.000.000 di euro. Una vicenda che aveva portato il Sindaco Carlo Eufemi a incatenarsi all’interno della sede della Banca di Credito Cooperativo di Roma per protestare contro l’ingiusto e assurdo provvedimento. Con questa decisione della Corte di Cassazione viene annullato e quindi decade il decreto ingiuntivo che non poteva essere richiesto dalla SPE, né tanto meno dal Tribunale di Velletri che avrebbe semplicemente dovuto applicare le norme ordinarie sulle competenze dei giudici. Di conseguenza ora c’è l’obbligo per la SPE di restituire tutte le somme al Comune.
“E’ una grande vittoria – spiega il Sindaco – è la conferma che avevamo ragione e che si stava perpetrando un’ingiustizia nei confronti dell’Amministrazione comunale. Abbiamo pagato gravi conseguenze rispetto a quell’atto, considerando che siamo in difficoltà da mesi; un atto che oggi è stato dichiarato nullo. Ribadisco che si tratta di un grande successo non solo per me, ma soprattutto per tutti i cittadini di Ardea. Ringrazio l’Avv. Prof. Piero Lorusso che ci ha assistito professionalmente e ha tutelato i diritti del Comune in questa vicenda”.
“Quando assunsi posizioni clamorose – continua Eufemi – per portare il caso all’attenzione dell’opinione pubblica, qualcuno fece dell’ironia, qualcun altro sollevò dubbi sul buon operato di questa Amministrazione nella difesa dei soldi pubblici. I fatti, cioè le sentenze, stanno dimostrando che era stata semplicemente congegnata un’azione truffaldina ai danni del Comune cui abbiamo risposto con forza e determinazione contro interessi privati difendendo i soldi dei cittadini”.
“A questo punto – conclude il primo cittadino – chiederò anche di sapere che fine ha fatto la denuncia che a suo tempo ho dovuto inoltrare alla Procura della Repubblica in merito a tale vicenda”.